E sulla Ue: pronto a chiedere in Parlamento il sì al veto sul bilancio. L’Ocse: con la riforma Italia più governabile. Il calo delle tasse, le misure sulle pensioni, la famiglia, la sanità, il piano per l’industria, la riforma del fisco. «È una Legge che dà agli italiani la possibilità di credere nel futuro, di vedere un po’ di speranza».
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, commenta così l’approvazione della legge di Bilancio alla Camera, avvenuta con 290 voti favorevoli e 118 contrari. Ma avverte la Ue: «Il 15 e il 16 c’è il Consiglio europeo e andrò in Parlamento a chiedere di essere autorizzato a mettere il veto sul prossimo bilancio europeo, se gli altri non inizieranno a cambiare atteggiamento sugli immigrati».
Sulle pensioni «ci saranno 30-50 euro al mese per quelle più basse, fino a mille euro. Non siamo riusciti ad arrivare ad 80 euro», ma «c’è anche la ricongiunzione gratuita». «Non sono del tutto contento. È ancora poco e in prospettiva dovremo intervenire sull’Irpef e sull’Iva, ma ogni giorno ha la sua pena», ha aggiunto Renzi. «Le tasse però continuano ad andare giù, perché è una questione strategica, e questo non era un fatto scontato. Un tempo si aumentava l’Iva, o le accise su sigarette e benzina, quando c’erano i terremoti» ha detto il presidente del Consiglio, senza escludere un aumento dei fondi per la ricostruzione delle case dei privati distrutte dal sisma. Nella conferenza stampa con il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, Renzi ha ricordato l’aumento di due miliardi dei fondi per la sanità, riportati al livello previsto dal Patto per la Salute, per il momento solo per il 2017, i 600 milioni a favore delle famiglie e l’aumento di 50 milioni del fondo per i non autosufficienti, che sale a 450 milioni di euro. Sul caso dei fondi per l’emergenza sanitaria a Taranto Renzi ha parlato di «mistificazione della realtà». «L’emendamento — ha detto — è stato dichiarato inammissibile dal presidente della commissione Bilancio». «Era una questione politica: la toppa del governo è peggiore del buco» ha replicato Francesco Boccia.
Quanto al pubblico impiego, il premier si è augurato che già domani si possa chiudere con i sindacati, «se ci sono le condizioni, con un compromesso» ha detto Renzi, ricordando che con la manovra il deficit del 2017 «scende al livello più basso da dieci anni, e la crescita viene confermata all’1%». Un livello appena superiore allo 0,9% stimato ieri dall’Ocse che ipotizza la riduzione del debito pubblico già nel 2016. Secondo l’Ocse la riforma costituzionale sarebbe inoltre positiva, perché rafforzerebbe «la governance politica ed economica». Secondo Renzi, se al referendum vincerà il Sì le «banche d’affari avranno una sorpresa».
Mario Sensini – Il Corriere della Sera – 29 novembre 2016