Il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità esprime profonda preoccupazione per il rinvio al Senato dell’emendamento relativo allo stanziamento finanziario per risolvere il problema del precariato storico presso il suo Istituto, “a fronte di un impegno assunto e mantenuto dal Ministro della Salute e da quello della Funzione Pubblica di presentare in Parlamento una proposta di soluzione”.
Il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi, esprime profonda preoccupazione per il rinvio al Senato dell’emendamento relativo allo stanziamento finanziario per risolvere il problema del precariato storico presso questo Istituto a fronte di un impegno assunto e mantenuto dal Ministro della Salute e da quello della Funzione Pubblica di presentare in Parlamento una proposta di soluzione dell’annoso problema anche tramite specifici finanziamenti, a cui hanno trovato copertura anche su capitolo specifico del Ministero della Salute.
“Si ricorda – sottolinea Ricciardi – che l’ISS non è soltanto il più grande Istituto di sanità pubblica e di ricerca biomedica del Paese ma anche l’organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale cui garantisce servizi essenziali per la qualità e la sicurezza delle tecnologie biomediche e delle cure. All’ISS sono affidate funzioni vitali per il Paese e altre ancora ne verranno affidate con leggi appena approvate o in discussione, quali quelle relative agli screening neonatali, all’autismo, alle responsabilità professionali del personale sanitario e relative linee guida, ai registri di patologie e sorveglianza delle malattie”.
“L’ISS – prosegue – partecipa anche al progetto Human Technopole Italy 2040 cui è essenziale garantire il massimo supporto per consentire al nostro Paese di giocare un ruolo chiave nello sviluppo di nuove tecnologie e garantire la soluzione ai problemi epidemiologici di rilevanza nazionale e internazionale”.
“Si confida pertanto – conclude il presidente dell’Iss – che l’iter legislativo possa, come confermato da Palazzo Chigi, trovare positiva conclusione nella discussione al Senato e, anche in considerazione dell’annunciata disponibilità delle risorse, che l’auspicata approvazione possa giungere rapidamente per risolvere definitivamente la situazione ormai insostenibile delle centinaia di lavoratori precari che hanno garantito in tutti questi anni lo svolgimento di funzioni essenziali per la vita del Paese e la salute dei suoi cittadini”.
QS – 23 novembre 2016