La hanno subito ribattezzata “norma De Luca”. È l’emendamento firmato da un drappello di deputati Pd della Campania che consentirebbe al governatore della loro regione – Vincenzo De Luca, appunto, ma anche al collega governatore della Calabria, Mario Oliverio – di diventare anche commissario per la sanità finita sotto il controllo del governo per i maxi disavanzi di asl e ospedali. Commissari di sé stessi.
Norma che era stata cancellata con la legge di Stabilità 2015 per evitare abusi e stroncare doppi ruoli in un settore delicatissimo dei conti pubblici. Ma con quell’emendamento alla manovra 2017 depositato in commissione Bilancio della Camera, si chiede di tornare all’antico. E ieri a Montecitorio, alla notizia di quanto stava accadendo in commissione, è letteralmente scoppiata una bufera. Anche nel Pd. E anche con la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, assolutamente contraria al voltafaccia su una regola fortemente inseguita dallo stesso Governo di Matteo Renzi alla sua prima manovra. Mentre le opposizioni avevano facile gioco a denunciare accordi con Renzi, una sorta di “scambio” soprattutto dopo le recenti pressioni di De Luca verso i sindaci campani a caccia di voti per il sì al referendum. Una bufera adesso in sospeso: l’emendamento è stato accantonato e sarà riformulato. Anche se, a quanto si mormora, potrebbe cambiare ben poco in concreto. Forse anche rendendo il quadro normativo più confuso. Ma si vedrà oggi.
Ieri per la legge di Bilancio è stato il giorno della sanità, oggetto di un fuoco di fila di modifiche, alcune già votate, altre rinviate forse già a questa mattina. È il caso dei farmaci biosimilari, norma contestata anche dall’Antitrust per lo stop alla concorrenza nelle gare: l’emendamento del relatore Mauro Guerra ritocca quello del Governo, ma sarà ancora rivisto perché, secondo le prime valutazioni, potrebbe cambiare ben poco nella sostanza. Un capitolo, quello dei biosimilari, su cui è forte il pressing delle industrie farmaceutiche. Ad essere approvato (e contestato) è stato invece l’emendamento che addossa gli oneri per i rinnovi contrattuali e convenzionali del personale Ssn (circa 400 milioni, sembra) sul Fondo sanitario. Approvata anche la norma che addolcisce i criteri per i piani di rientro degli ospedali in rosso. E ancora quella sui contratti flessibili per i ricercatori degli Irccs. Quanto alla “norma De Luca”, il governatore ha negato qualsiasi inciucio («mi occupo di salute, non di sanità»), sostenendo che a chiedere la modifica sarebbe stato il parlamentino dei governatori.
Ma per la manovra – oggi attesa al rush finale in seduta fiume per l’approdo in Aula tra giovedì sera e venerdì – è arrivato ieri in commissione l’ok ad altri emendamenti. A cominciare dalla spending review: la razionalizzazione degli acquisti non deve discriminare o escludere micro e piccole imprese; mentre, in deroga alle regole sui bilanci comunali, l’approvazione del programma biennale di acquisti di beni e servizi decorrerà dal bilancio di previsione 2018. «La spending review – avverte il presidente della Bilancio, Francesco Boccia (Pd) – è una cosa seria, e siamo lontani. Il blocco del turn over è l’esempio di come non si deve fare spending. E il turn over bloccato è il simbolo dei tagli lineari».
Ecco poi i ritocchi per il voucher-asili nido: per ottenere il bonus di 1.000 euro l’anno, il genitore dovrà dimostrare anche il pagamento delle rette; il bonus viene esteso anche al pagamento di forme di supporto presso la propria abitazione in favore di bimbi sotto i tre anni con gravi patologie croniche. Quanto al bonus-bebè, inoltre, si precisa che l’accesso al Fondo di sostegno alla natalità è riservato alle famiglie con figli nati o adottati dal 1° gennaio 2017.
Ma non basta. Arrivano 30 euro al giorno a sostegno del reddito dei lavoratori per il fermo-pesca: in tutto 11 milioni. Infine i contratti pubblici, per i quali c’è, si fa per dire, un aumento: 800mila euro in più per il 2017 e 3 milioni dal 2018. Difficile che i sindacati si accontentino.
Marco Mobili e Roberto Turno – Il Sole 24 Ore – 23 novembre 2016