Maria Vittoria Giannotti. È arrivata all’ospedale di Santa Maria Nuova, a Firenze, in condizioni disperate. I medici hanno intuito subito che la paziente che avevano di fronte era stata colpita dalla meningite di tipo C, l’infezione che ormai da due anni spaventa la Toscana. I sanitari hanno tentato l’impossibile per strapparla a quello che sembrava un destino ormai segnato, ma gli sforzi si sono rivelati inutili: a distanza di poche ore dal ricovero, la donna è morta a causa di una sepsi che ha colpito tutto l’organismo.
La vittima, 45 anni, era arrivata dalla Russia alcuni anni fa, e in una casa del capoluogo toscano aveva trovato lavoro come collaboratrice domestica. Gli esperti della Asl si sono subito attivati per fare chiarezza sul caso e avviare la profilassi, il trattamento antibiotico necessario per evitare che altre persone, entrate in contatto con lei, possano sviluppare la malattia.
Quello che è emerso è che la paziente non soffriva di particolari problemi di salute che possano aver aggravato il suo quadro clinico e un controllo effettuato sul data base dell’azienda sanitaria ha rivelato che non si era vaccinata contro il meningococco C.
I disturbi della malattia si sono manifestati all’improvviso, ma il decorso della malattia, come spesso avviene in questi casi, è stato fulminante. L’indagine epidemiologica, effettuata in tempi rapidissimi dalle strutture di igiene e sanità pubblica della Asl, ha rivelato che sono una ventina le persone che, nei prossimi giorni, dovranno sottoporsi a profilassi. «Purtroppo abbiamo dovuto registrare un altro decesso» ha constatato l’assessore alla Salute della Toscana, Stefania Saccardi, rinnovando l’appello a vaccinarsi a quanti rientrano nelle categorie per le quali la vaccinazione è indicata, e gratuita. «Io stessa – ha spiegato Saccardi – mi sono vaccinata contro il meningococco C l’anno scorso. E ricordo che il vaccino è l’unico strumento per proteggersi. La Regione ha prolungato la campagna straordinaria di vaccinazione contro il meningococco C fino al 31 marzo 2017». L’elevato numero di casi di meningite in Toscana (più di 50 dal 2015 a oggi) è finito anche sotto i riflettori dell’Istituto superiore di sanità. «Al momento rileviamo dei casi sporadici ed il trend è in rallentamento, ma finchè tutta la popolazione della Toscana residente nelle aree più colpite non si sarà vaccinata contro il meningococco C, ci saranno comunque dei rischi» ha affermato il presidente dell’Iss, Walter Ricciardi. Proprio grazie alle vaccinazioni, «da inizio anno si è avuto un rallentamento nel trend dei casi in Toscana, ma la guardia deve restare alta: ad ammalarsi infatti non sono in particolare i bambini, già vaccinati contro il meningococco C, bensì – avverte Ricciardi – gli adulti non vaccinati».
La Stampa – 22 novembre 2016