Parlamento il calo delle vaccinazioni in Veneto, in particolare di quelle pediatriche. Un’interrogazione è stata presentata ieri mattina dai deputati del Pd Alessandro Naccarato, Margherita Miotto, Vanessa Camani e Giulia Narduolo per chiedere un intervento immediato al ministro della Salute Beatrice Lorenzin. E per sollecitare la predisposizione di una lista delle vaccinazioni obbligatorie con passggio delle competenze dalla Regione allo Stato.
«Il calo delle vaccinazioni nel nostro Paese è un fenomeno molto preoccupante specialmente in relazione al ritorno di malattie che sembravano debellate», spiegano nell’interrogazione i parlamentari del Pd, «I dati relativi al 2015 della Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute indicano una situazione di cronico difetto da parte di tutte le regioni del Nord-Est dove l’andamento negativo è ancora più preoccupante che nel resto dell’Italia.
La soglia raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per ottenere la cosiddetta immunità di popolazione è rappresentata dal 95% per le vaccinazioni incluse nel vaccino esavalente generalmente impiegato in Italia nei neonati per il ciclo di base. La media italiana delle vaccinazioni contro poliomielite, tetano, difterite, epatite B, pertosse e Hib è in calo dal 2013 e si è attestata solo al 93,4% nel 2015.Purtroppo questo dato scende drammaticamente in Veneto e in Trentino Alto Adige».
Il Veneto rispetto alla media nazionale, raccoglie quasi 3 punti percentuali di distacco nell’anti-epatite B: 90,8% contro il 93,2 delle altre regioni e quasi di 2 punti nell’anti-tetanica (91,75% contro 93,56). L’area in cui si registra maggiore resistenza ai vaccini è quella vicentina.
I parlamentari del Pd puntano il dito contro la legge regionale che ha sospeso l’obbligo di vaccinazione per l’età evolutiva: «Questi dati in Veneto sono il risultato della legge 7 del 2007», affermano, «I numeri sulle vaccinazioni per il morbillo e la rosolia rischiano di fare fallire il Piano globale dell’Oms per eliminare queste malattie».
A lanciare l’allarme sul possibile ritorno di epidemie di malattie che sembravano debellate è stato lo stesso presidente dell’Istituto Superiore della Sanità Walter Ricciardi. E i medici veneti hanno rilanciato la preoccupazione visti i 3 casi di meningite rilevati lo scorso anno e gli otto di morbillo nell’ultima settimana a Vicenza.
«Questi dati suscitano preoccupazione e allarme soprattutto dopo le numerose campagne di promozione del ministero della Salute. Tali campagne non sono tuttavia riuscite a vincere la diffidenza di un numero crescente di soggetti probabilmente anche in ragione della diffusione di campagne anti-vaccinazioni che stanno sortendo effetti molto gravi». Di qui la richiesta di un’azione concreta da parte del governo: «Occorre un’azione decisa per uniformare e innalzare i livelli di vaccinazione». (s.t.)
Il Mattino di Padova – 10 novembre 2016