Sarebbe stata da prima pagina la notizia pubblicata ieri dal Sole 24 ore “Statali, ai contratti meno di 700 milioni”, che, invece è stata ignorata sia dalla grande stampa che da quella di settore.
In un paese normale, non anestetizzato dalla attesa di una ordalia eufemisticamente chiamata referendum – dichiara il Segretario Nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise – il fatto che il Governo in una legge di bilancio da 27 miliardi trovi solo 700 milioni per il rinnovo del contratto di lavoro di 2.500.000 suoi dipendenti, dopo 7 anni di blocco, avrebbe perlomeno aperto una discussione. Se non altro per ricordare a chi aveva assicurato, un mese fa, che le risorse sarebbero state non simboliche, che una cornucopia del genere darà 30 euro al mese ai suoi beneficiari . E poco più, per analogia, ai dipendenti del comparto sanità, compresi medici e dirigenti sanitari. Chissà quanto vale un simbolo. Ministri e sottosegretari, in tutte altre faccende affaccendati, tanto da non trovare il tempo per incontrare le Organizzazioni sindacali della dirigenza sanitaria, non smentiscono e non commentano la notizia che a quel personale, la cui valorizzazione costituiva un obiettivo della politica governativa, vengono concesse, è il caso di dire, ben 50 euro al mese, forse, lorde ed a regime naturalmente. E continua a regnare la incertezza anche sul numero e sulla tipologia dei precari che si potranno stabilizzare. Nessuno rivela i dati reali di un finanziamento a scatole cinesi, che solo dopo il referendum sarà disvelato, nessuno dice una parola sul significato di una mancia che è, anche, uno schiaffo alla corte costituzionale, elargita a chi garantisce servizi fondamentali per una comunità, nessuno, a parte le Organizzazioni sindacali dei Medici e dei Dirigenti sanitari dipendenti, protesta per un finto finanziamento di un contratto che a questo punto si vuole finto. Il governo, al di fuori dei convegni elettorali, punta al merito solo per prendere la mira e non appare interessato alla fatica ed al rischio che accompagnano condizioni di lavoro che, per noi, non valgono nemmeno un anticipo di pensione. Ed alimenta nei cittadini la illusione che sia possibile garantire la sostenibilità e la qualità di un sistema sanitario con lavoro professionale low cost. E se i medici italiani non ci stanno, ci sono grandi discount aperti in Europa dove servirsi, pagando al massimo ribasso, magari con qualche evasione previdenziale, e senza stare a sofisticare sui valori. Chi semina vento, però, raccoglierà tempesta e promesse non mantenute minano la credibilità dei gruppi dirigenti, che dovrebbe rappresentare un valore a prescindere dagli argomenti affrontati.
7 novembre – Comunicato Anaao