Ci risiamo. Dopo l’emergenza estiva, arriva anche quella invernale al Pronto soccorso di Rovigo. Manca il personale, così il direttore generale dell’Ulss 18 Antonio Compostella, deve affidarsi ai cosiddetti medici a gettone. A inizio ottobre il direttore dell’Unità operativa complessa di emergenza dell’ospedale di Rovigo ha comunicato ai vertici dell’azienda sanitaria il perdurare della situazione di criticità assistenziale in pronto soccorso, dovuta all’assenza di personale.
È stato dunque richiesto a Compostella di procedere all’affidamento di un servizio di assistenza medica per 90 turni da 12 ore, da distribuirsi per tre mesi, da novembre al prossimo gennaio. Alla richiesta ha risposto solamente un’azienda, Impresa Medica di Porto Viro. La spesa per l’Ulss 18 sarà di poco meno di 34mila euro. Ogni turno di 12 ore di servizio costa 377 euro.
Non è la prima volta che l’azienda sanitaria del capoluogo si vede costretta a chiedere il supporto di queste “ditte” di medici. Quest’estate l’emergenza ha toccato i suoi picchi: negli ospedali di Rovigo e Trecenta da giugno sono mancati dottori di Suem, Pronto Soccorso e Rianimazione, ma anche nel reparto di Ostetricia e ginecologia. Per tamponare l’emergenza Compostella ha dovuto firmare un decreto per l’affidamento urgente a una ditta di servizi di assistenza medica fino a fine settembre. L’azienda deve correre ai ripari per consentire ai medici in servizio di usufruire delle ferie, senza contare, poi, l’obbligo di applicare il “turno europeo” che impone il rispetto delle 11 ore di riposo e delle 48 ore settimanali. Anche ad aprile l’azienda sanitaria del capoluogo polesano aveva acquisito un servizio di continuità assistenziale per “sopperire a una cogente situazione di carenza di fìgure professionali qualificate presso le unità di Pronto soccorso e Centrale operativa 118 che ne impediva il normale funzionamento e la continuità assistenziale”. I vertici dell’azienda hanno, poi, dovuto attivare un Servizio di assistenza medica a sostegno di Suem, Pronto Soccorso e Rianimazione che continuasse fino al 30 settembre.
Il Gazzettino di Rovigo – 2 novembre 2016