«Questa ultima scossa è molto difficile da accettare per molti imprenditori che dopo quella che li aveva colpiti duramente a fine agosto erano ripartiti. C’è indubbiamente scoraggiamento», avverte Rosalia Martelli, direttore di Unindustria Rieti. Che fa l’esempio di due imprese tra le maggiori della zona del reatino più colpite dal terremoto: il salumificio Sano, ad Accumoli (11 milioni di fatturato e 30 dipendenti) e il Caseifico Petrucci ad Amatrice: «Entrambi erano riusciti a ripristinare la produzione, ora però hanno subito dei nuovi danni».
L’emergenza in queste zone è infatti peggiorata dopo le ultime scosse. Agricoltori e allevatori sono allo stremo. Lo sciame sismico degli ultimi due giorni ha completato l’opera di distruzione iniziata dal terremoto di fine agosto. Il Comune simbolo della prima scossa del 24 agosto – Amatrice – già quasi raso al suolo, ha subito ulteriori danni con quelle del 26 e 30 ottobre. E molte aziende stanno chiudendo i battenti. A Rieti – dove ci sono alcune industrie – invece «i danni dovrebbero essere stati limitati», aggiunge Martelli che ricorda come «ci vorrà una settimana per fare un bilancio più preciso». Ma per il direttore di Unindustria il rischio per tutta l’area è quello di veder sfumare quella capacità attrattiva nel turismo fatta di realtà note in tutto il mondo come Amatrice, «con un sistema dell’accoglienza diffuso legato a prodotti tipici locali e alla presenza della montagna con Leonessa a esempio che rappresenta il primo avamposto per il turismo nel Terminillo».
Tra le categorie ora più vulnerabili – come ha ricordato ancora ieri la Protezione civile – ci sono allevatori e agricoltori. Con i tempi di risposta all’emergenza che – lamenta Roberto Scano della Coldiretti di Rieti – «si stanno purtroppo rivelando incompatibili con la situazione di forte disagio che si registra su quei territori». «Aziende agricole e allevamenti, che sono il cuore dell’economia locale, stanno soffrendo – aggiunge il direttore della Coldiretti di Rieti – a causa delle lungaggini burocratiche inammissibili rispetto all’esigenza, da tutti riconosciuta come prioritaria, di assicurare agli imprenditori agricoli di Amatrice e Accumoli le condizioni per restare sui luoghi di lavoro, garantendo vivibilità e operatività per accudire il bestiame e poter svolgere le attività produttive». Per Scano è urgente assegnare in fretta i moduli abitativi e le stalle provvisorie.
Resta infine complicata la viabilità in queste zone. Con strade chiuse per frane e altre regolate con sensi unici alternati. Ma – avverte l’Anas – oggi sarà riaperta via Salaria tra Amatrice e Grisciano.
Mar.B. – IL Sole 24 Ore – 1 novembre 2016