Piani triennali di controllo dei cinghiali, abbattimenti selettivi nelle aree parco e nelle riserve naturali, indennizzi per i danni causati a coltivazioni e pascoli, sanzioni per chi immette o foraggia i temuti suinidi e, infine, centri di lavorazione della carne dei capi abbattuti o ceduti dai cacciatori. Questi i capisaldi del disegno di legge “Norme in materia di gestione della popolazione di cinghiale (Sus scrofa) nel territori regionale” che la Giunta regionale ha approvato e che ora viene trasmesso all’esame del Consiglio regionale.
“Di fronte alla proliferazione incontrollata della specie e ai tanti danni causati alle attività umane – dichiara l’assessore Pan – abbiamo predisposto uno strumento normativo organico, in linea con le norme vigenti per la fauna selvatica e il prelievo venatorio. La Giunta potrà così elaborare piani triennali di contenimento, validati dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Nelle aree a caccia programmata si tratterà di piani di controllo numerico. Nei parchi e nelle riserve naturali regionali saranno possibili piani di abbattimento selettivo, così come già sperimentato in Lessinia. Non autorizziamo la caccia al cinghiale, perché il regime venatorio si è dimostrato essere una soluzione non efficace se non controproducente, ma attività di controllo mirate e regolamentate”.
Il disegno di legge della Giunta conferma l’indennizzo dei danni causati agli agricoltori (pur nei limiti delle disponibilità di bilancio) e la valorizzazione delle carni: ogni ambito di caccia o comprensorio alpino dovrà avere centri di sosta e di lavorazione dei capi abbattuti o prelevati. La Regione promuoverà iniziative di valorizzazione delle carni lavorate e favorirà accordi per destinarne una quota alla solidarietà e alla beneficenza alimentare.
Infine, l’iniziativa legislativa proposta dalla Giunta dà la facoltà ai cacciatori che applicano la tecnica della ‘girata’, facendo ricorso ai cani da traccia, di poter recuperare i cinghiali feriti anche fuori dagli orari e dai giorni previsti dal calendario venatorio e di poterne gestire le spoglie.
Chi verrà sorpreso a foraggiare o allevare cinghiali o loro incroci senza autorizzazione verrà multato con sanzioni fino a 950 euro e relativa confisca dell’animale.
Comunicato Regione Veneto – 23 ottobre 2016