Meno di due mesi di tempo e poi la macchina dell’aggregazione tra le Usl si metterà in moto. A Verona la «Scaligera», il contenitore in cui finiranno le vecchie Usl 20, 21 e 22, nascerà ufficialmente il primo gennaio. Il direttore generale c’è già: è Pietro Girardi (foto), a capo da inizio anno della 20, già commissario a Bussolengo e Legnago assumerà questo incarico.
Ci si aspetta, invece, una riduzione ai vertici: i direttori sanitari, amministrativi e dei servizi sociali, ora presenti in tutte e tre le aziende, dovrebbero essere rinominati. Il presidente della Regione Luca Zaia e l’assessore alla Sanità Luca Coletto hanno promesso che non ci sarà alcun intervento sul personale medico e che non sarà chiuso nessun punto nascite (provvedimento che in ogni caso non riguarda Verona, dove le chiusure programmate sono due: Borgo Roma, nel 2017, e Bussolengo, quando sarà pronto l’ospedale di Villafranca). Ci saranno però diversi nodi burocratici da affrontare, a cominciare dall’omogeneizzazione dei bilanci, molto eterogenei. Se sul fronte medico cambierà poco, inoltre, a livello amministrativo potrebbero realizzarsi dei trasferimenti. Nelle ultime settimane i sindacati hanno chiesto proprio a Girardi di fare luce sulla voce insistente che voleva la nuova principale sede amministrativa a Legnago. Risposta: è infondata: resteranno quelle di via Salvo D’Acquisto (palazzo della Sanità) e via Murari Bra. Un’ulteriore nota arriva dai medici di base, il cui principale sindacato, la Fimmg, ha applaudito alla riforma. Proprio di recente, a Bussolengo è stato messo a punto il piano, con regole diverse dalle altre Usl, per le medicine di gruppo. Ora che accadrà? «Siamo soddisfatti della riduzione delle Usl – dice Lorenzo Adami, segretario veronese – perché così tutti i residenti in provincia potranno avere lo stesso diritto alle cure -. Speriamo che la decisione coraggiosa presa a Bussolengo, unica Usl che vede coinvolti nel progetto tutti i medici di base sia imitata dal resto del territorio e non abbandonata». (d.o.)
Il Corriere di Verona – 23 ottobre 2016