Con il varo dell’Azienda Zero arriva anche il taglio ufficiale del numero delle aziende sanitarie: il consiglio regionale ha approvato la riforma della sanità veneta, avanti con l’Usl unica «Dolomitica», ma i sindaci aspettano la Regione al varco. Il sigillo sulla riforma l’altra notte, con una maratona istituzionale che ha sancito il passaggio da 21 a 9 aziende sanitarie. Addio, quindi, all’Usl 2 di Feltre e all’Usl 1 di Belluno (a sua volta frutto della fusione, nel 1995, delle aziende di Belluno, Agordo e Pieve di Cadore).
«C’è un profondo rammarico – commenta Paolo Perenzin, sindaco di Feltre e presidente della Conferenza dei sindaci dell’Usl Feltrina – Con gli altri sindaci abbiamo fatto un lungo percorso, combattendo in tutte le sedi con proposte costruttive».
Temendo tagli all’ospedale «Santa Maria del Prato» di Feltre (in foto) , ma anche al «San Martino» del capoluogo, prima i sindaci hanno chiesto alla Regione un ragionamento su Usl basate su bacini d’utenza interprovinciali, ma l’appello non è stato ascoltato. Poi l’emendamento che chiedeva l’autonomia delle due aziende sanitarie in base alla specificità montana: respinto. Infine, il consiglio regionale ha scartato l’emendamento con cui i sindaci chiedevano più autonomia per i distretti sanitari.
Intanto a Feltre è nato un comitato di associazioni contro la fusione, che ha depositato un ricorso al Tar (Tribunale amministrativo regionale) del Veneto contro la soppressione dell’Usl 2. Ignoti ancora i tempi di pronunciamento.
I sindaci non mollano. «Non cederemo sulle schede ospedaliere – promette Perenzin – Zaia e i due consiglieri regionali bellunesi (Giancarlo Bottacin e Franco Gidoni della Lega, Ndr ) dovranno dimostrare che la la riforma è davvero funzionale a un potenziamento dei servizi».
La Regione si difende. «Secondo le stime tecniche – si legge in una nota – la nuova organizzazione farà risparmiare 90 milioni di euro l’anno in costi amministrativi, che verranno reinvestiti in cure e tecnologie sanitarie». Nell’Azienda Zero – si prosegue – verranno concentrate funzioni amministrative finora svolte da uffici diversi in ogni Usl. Si centralizzano gli acquisti, risparmiando: si compra all’ingrosso. Poi magazzino unico e una sola gestione di buste paga, personale, assicurazioni, informatica».
Andrea Zucco – Il Corriere del Veneto – 21 ottobre 2016