Oltre tre quintali di pesci di fiume, fra siluri, carpe, carcassi e coregoni, stipati un quattro bidoni blu di plastica, in barba alle norme sul trasporto alimentare. E così, al pescatore professionista, un 26enne di Chioggia, titolare di un’impresa ittica in provincia di Venezia, fermato verso l’una di notte in via Zara a Porto Viro da una pattuglia della Guardia di Finanza di Loreo, mentre era a bordo del proprio furgone, sono state contestate due gravi violazioni, visto che tutto il pescato che trasportava è risultato sprovvisto dei documenti che servono per garantire la tracciabilità.
Il chioggiotto ha sostenuto di provenire dal Po e aveva ben 325 chili di pesce all’interno del furgone. Lo stesso mezzo è risultato sprovvisto della documentazione sanitaria necessaria per questo tipo di trasporti. Le Fiamme gialle hanno quindi richiesto anche l’intervento degli ispettori del Servizio Veterinario della Ulss 19 e, dopo gli accertamenti, è stato disposto il divieto di commercializzazione di tutta la partita. Il prodotto è stato sequestrato e, dopo averlo riposto nelle apposite cassette con ghiaccio, è stato temporaneamente affidato in custodia giudiziaria al mercato ittico di Porto Viro in attesa della successiva distruzione.
Il pescatore chioggiotto sarà sanzionato dall’Ulss per l’omessa tracciatura e per l’omessa denuncia dell’attività soggetta a vigilanza sanitaria. Per le due fattispecie le multe vanno rispettivamente da 750 a 4.500 euro e da 1.500 a 9mila euro. L’ammontare complessivo sarà stabilito solo al termine di tutte le verifiche.
Già lo scorso 7 giugno, sempre a Porto Viro, la Guardia di Finanza aveva intercettato un furgoncino carico di 380 chili di pesce catturato nel Po e dotato di documentazioni romene risultate taroccate.
Il Gazzettino – 14 ottobre 2016