Siamo in prossimità dell’anniversario dell’entrata in vigore dell’art.62 che doveva rappresentare una conquista per i produttori della filiera agricola. Sembrava una rivoluzione… e forse lo è stata…ma solo in senso negativo. Ha creato una serie di incombenze amministrative che volentieri si svolgerebbero se portassero a un risultato… ma così non è.
Tralascio la forma scritta, la doppia fatturazione, il calcolo della scadenza opinabile, l’invio della pec… passo direttamente al ritardo nei pagamenti e al conseguente calcolo interessi. Interessi che nessuno chiede, nessuno paga e forse pochi calcolano. Io sono tra questi pochi… calcolo gli interessi, li svaluto, li accantono e li stralcio… quindi nessun esito a livello di bilancio ma tanto tempo perso! Tanto veramente tanto! E tutto fatto con programmini in excel… Sì, perché neanche le software house hanno preso seriamente l’art.62 e quindi pochissimo hanno fatto per aggiornare i loro programmi. E ancora a distanza di anni qualcuno dice: “ma no l’art.62 è tacitamente abrogato dalla direttiva europea”; altri invece: “no, l’art.62 è valido in quanto legge speciale”. E intanto io calcolo, svaluto, stralcio e ogni volta mi sale un nervosismo senza pari.
Vi chiedo cortesemente un parere in merito…
Elisa
Abbiamo chiesto un parere all’avvocato Dario Dongo esperto di diritto alimentare
L’articolo 62 non è stato abrogato da alcuna direttiva europea, e manterrà efficacia fino a quando una legge della Repubblica Italiana non lo modificherà. La norma è dunque viva e vegeta. Ma non vitale, non almeno nelle relazioni commerciali tra piccole e medie imprese, né nel canale Ho.Re.Ca., e come mai?
Il perché è semplice. I controlli sull’effettiva applicazione dell’articolo 62 sono stati affidati all’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM, cosiddetto Antitrust) la quale, a differenza di altre, ha la facoltà di decidere se e quando agire.
L’Antitrust, è sotto gli occhi di tutti, ha del tutto ignorato l’articolo 62. Ma né i tre governi che si sono succeduti, né alcuna Commissione parlamentare hanno chiesto conto di tale inerzia. Forse anche perché le stesse rappresentanze di filiera (agricoltura, artigianato e industria) paiono aver rimosso la norma.
Nel mentre, come già accennato nell’eBook sull’argomento che abbiamo pubblicato, il creditore non ha obbligo di calcolare né fatturare invano gli interessi di mora, a meno che non intenda esercitare davvero i propri diritti. Meglio evitare di perder tempo insomma, fino a che qualcuno dei sedicenti paladini delle varie categorie di imprese farà qualcosa di utile affinché l’articolo 62 venga applicato sul serio.
Il Fatto alimentare – 10 ottobre 2016