E’ ormai vera emergenza a Parma per l’epidemia di legionella che sta colpendo la città. Ad una settimana esatta dall’ufficializzazione dei primi 14 casi, l’ultimo bollettino medico parla di 35 persone contagiate, con quattro nuovi casi registrati oggi ed ora sotto osservazione da parte dei medici dell’Ospedale Maggiore di Parma.
Venti in tutto i pazienti ancora ricoverati, due, un uomo di 73 anni ed una giovane di 27, in gravi condizioni. Sulla vicenda poi pesano le due pensionate, affette già da problemi cronici, che hanno perso la vita. Si tratta di una 77enne e di una 86enne, con un quadro clinico già difficile ma comunque risultate positive al batterio.
Tutte le persone colpite avrebbero contratto la malattia nel quartiere Montebello, un’area a sud di Parma molto popolosa con scuole, presidi medico-sanitari, strutture sportive e migliaia di abitanti. Sotto accusa la rete idrica pubblica ma ancora non ci sono certezze sulla causa del contagio.
Oggi si è riunita per la prima volta l’Unità di crisi istituita dalla Regione Emilia-Romagna. Esperti delle Aziende sanitarie di Parma, dei servizi regionali, di Arpae e dell’Istituto superiore di sanità hanno fatto il punto sui casi segnalati e sui risultati dei controlli effettuati, mantenendo costantemente informato il Ministero della Salute.
Il Dipartimento di sanità pubblica dell’Azienda Usl di Parma ha avviato per tutti i casi un’indagine epidemiologica e un’indagine ambientale, per individuare le possibili fonti di esposizione; sono tuttora in corso prelievi di campioni di acqua per la ricerca del batterio Legionella, che vengono analizzati da Arpae, delle sezioni di Reggio Emilia e di Bologna. In particolare, si tratta di acqua della rete domestica a domicilio delle persone positive, della rete di distribuzione idro-potabile, degli impianti di irrigazione e delle torri di raffreddamento, all’interno e all’esterno della zona urbana interessata.
I primi risultati relativi ai campioni raccolti a domicilio dei casi positivi alla Legionella sono stati però tutti negativi. Nei prossimi giorni, compatibilmente con i tempi tecnici necessari alla ricerca di laboratorio, saranno disponibili ulteriori risultati che potranno fornire un quadro complessivo della situazione.
«Seguiamo costantemente l’evolversi della situazione – ha sottolineato l’assessore alle Politiche per la salute della Regione, Sergio Venturi – con la consapevolezza che sono state messe in campo da parte delle autorità sanitarie regionali e locali, in collaborazione con gli esperti dell’Istituto superiore di sanità, tutte le azioni necessarie per mantenere sotto controllo la situazione attuale e risolvere al più presto tutte le criticità di quest’evento epidemiologico».
Su quanto successo vuole però vederci chiaro anche la Procura di Parma che ha aperto un fascicolo per i reati di epidemia colposa, lesioni colpose e omicidio colposo. I titolari dell’inchiesta sono i sostituti procuratori Giuseppe Amara e Andrea Bianchi. Per ora si procede contro ignoti e nelle prossime ore scatteranno i primi accertamenti per individuare, se mai ce ne fossero, responsabilità penali sulle cause del contagio. Sicuramente saranno acquisite le cartelle cliniche dei pazienti colpiti dal batterio, in particolare delle due persone decedute.
Domani pomeriggio il sindaco di Parma Federico Pizzarotti ha convocato un tavolo di emergenza assieme ai tecnici di Azienda Usl e Iren per decidere nuovi provvedimenti in materia. Sarà lo stesso primo cittadino ad illustrarli poi in serata in una assemblea aperta a tutta la cittadinanza.
La Gazzetta di Parma – 6 ottobre 2016