Nemmeno a farlo apposta. A 24 ore dall’esortazione rivolta alla Regione dall’Istituto superiore di Sanità a considerare il ripristino dell’obbligo vaccinale che il solo Veneto ha sospeso nel 2008, arriva la notizia di tre bambini colpiti da morbillo e finiti al Servizio d’Igiene dell’Usl 6 di Vicenza. Si tratta di tre fratellini di 8 mesi, 3 e 5 anni, italiani, che non sono stati vaccinati per precisa scelta dei genitori e che martedì hanno evidenziato sintomi tali da richiedere l’intervento degli specialisti.
«Il sospetto è nato nel loro pediatria, che ci ha allertati subito — spiega il dottor Andrea Todescato, responsabile del Servizio d’Igiene dell’Usl 6 —. Il quadro clinico evidenziava la sintomatologia del morbillo, ma per esserne certi abbiamo inviato i campioni di sangue dei bambini al laboratorio di Microbiologia e Virologia di Padova, che oggi (ieri, ndr) ha confermato la diagnosi. I fratelli sono curati a casa dal pediatra, ora il problema è di rintracciare tutti i compagni di scuola dei due più grandi, che frequentano un asilo nel territorio dell’Usl 5 di Arzignano. Tre di loro abitano a Vicenza e quindi ne abbiamo contattato le famiglie, agli altri pensa l’Usl 5. Per evitare che contraggano la malattia, devono essere sottoposti a un richiamo del vaccino».
Si tratta del secondo focolaio di morbillo a Vicenza, dopo quello scoperto quindici giorni fa e partito da uno studente delle medie. E’ un segnale dall’allarme che conferma la preoccupazione degli esperti emersa anche dall’ultimo report della Regione sulla copertura vaccinale. Il dossier indica proprio nel morbillo la prima emergenza, visto che il relativo vaccino è stato somministrato solo all’87% dei bimbi nati nel 2013 e la soglia di allerta è fissata all’85%. E’ l’acuto di un quadro critico, che ha visto la copertura vaccinale in Veneto crollare dal 98% del 2008 all’attuale 90%-91% per difterite, poliomelite, tetano ed epatite B (la soglia di sicurezza è al 95%) e a percentuali ulteriormente ridotte per le altre patologie prevenibili. A questo punto l’opposizione in consiglio regionale parte all’attacco. Idv e Pd hanno elaborato le prime due interrogazioni per chiedere alla giunta Zaia di fare dietrofront. Antonino Pipitone, dell’Idv, annuncia l’interrogazione parlamentare, da parte dei senatori del suo partito, al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: «Le chiediamo di intervenire, nel pieno rispetto dell’autonomia delle Regioni in materia sanitaria, e sollecitare la giunta Zaia a reintrodurre l’obbligo di immunizzare i bambini. Dal ministro vorremmo poi sapere come intenda procedere: siamo a rischio epidemia per alcune malattie infettive fino ad oggi ritenute scomparse o tenute sotto controllo dalla prevenzione vaccinale massiva e ora ricomparse. Come appunto il morbillo e il tetano. I dati diffusi dalla Regione sono una bomba ad orologeria sanitaria, che va disinnescata modificando la legge 7 del 2007 che ha sospeso, improvvidamente, le vaccinazioni obbligatorie. Chiediamo all’assessore alla Sanità, Luca Coletto, e al presidente Luca Zaia di intervenire per scongiurare i possibili rischi non solo per chi non si vaccina ma anche per chi viene a contatto con chi non è stato immunizzato».
Dello stesso avviso Claudio Sinigaglia, consigliere del Pd in commissione Sanità: «Ho preparato l’interrogazione alla giunta Zaia per chiedere di avere tutti i dati sulla copertura vaccinale e se, visto l’andamento emerso, l’esecutivo sia comunque soddisfatto della campagna di informazione in corso o se sia disposto a correggere il tiro. Inoltre sto redigendo una proposta di legge abrogativa della norma 7 del 2007. Non ha senso sospendere l’obbligo e poi dire alla gente: però vaccinatevi. E’ più opportuno uniformarsi al resto d’Italia, imponendo il diktat e concedendo la deroga ai piccoli che, per patologie incompatibili con i vaccini, non possono assumerli».
Michela Nicolussi Moro – IL Corriere del Veneto – 6 ottobre 2016