Sarebbero salite a un centinaio le persone che, in questi giorni, avrebbero telefonato al servizio di guardia medica dell’Ulss 4 per ricevere assistenza sanitaria in seguito ai malesseri riportati a causa dell’intossicazione alimentare, come confermato dall’Unità sanitaria, contratta in occasione della sagra dei bigoli con l’arna a Zanè, lo scorso fine settimana.
Una festa, giunta alla 44a edizione, che quest’anno purtroppo ha costretto decine di commensali a rivolgersi al pronto soccorso dell’ospedale di Santorso dopo aver sofferto di crampi allo stomaco, ma soprattutto di diarrea e vomito. Ad occuparsi del caso sono stati la Pro loco, organizzatrice dell’evento, il Comune e l’Ulss 4.
Dopo le prime segnalazioni, il servizio igiene ali menti e nutrizione e il servizio sicurezza alimentare e sanità animale si sono messi subito al lavoro per ricostruire la dinamica dei fatti e il numero esatto delle persone coinvolte, ma in particolare per raccogliere alcuni campioni di sugo e inviarli all’istituto zooprofilattico di Padova per farli analizzare.
«I primi risultati – fanno sapere i responsabili sanitari – si dovrebbero avere entro lunedì, mentre bisognerà attendere ancora per il conto esatto delle tossine». «Siamo in attesa dell’esito degli esami – dichiara il sindaco di Zane Roberto Berti, dispiaciuto per l’inconveniente che ha in parte rovinato la sagra – Voglio però sottolineare l’operato dei volontari della Pro loco che anche in questa edizione hanno lavorato con serietà e professionalità. Ricordo che l’igiene è un aspetto per il quale sono sempre molto attenti e scrupolosi. L’associazione, infatti, opera seguendo un manuale che riporta le normative di un regolamento europeo con un piano di autocontrollo per gli addetti agli stand gastronomici tempora nei», conclude il primo cittadino. Le disposizioni del vademecum igienico-sanitario evidenziano che tutti i volontari devono avere vestiario pulito, curare l’igiene personale, in particolare quella delle mani, mentre gli addetti alle preparazioni devono controllare l’integrità delle materie prime e degli alimenti preconfezionati prima dell’utilizzo, verificare la temperatura dei frigoriferi, evidenziare da dove viene presa l’acqua potabile per la cottura, riportare l’elenco di tutti gli alimenti resi disponibili al pubblico, descrivere dettagliatamente le diverse fasi di preparazione alimentare.
Il Giornale di Vicenza – 5 ottobre 2016