Taglio delle Ulss venete da 21 a sette, con risparmio in termini di personale, attrezzature, e soprattutto soldi. Questa èia riforma regionale della sanità che porta il nome del governatore Luca Zaia. Ma è meglio usare il condizionale: sarebbe. Perché la rivoluzione fatica a decollare. Intanto, su questo tema, a Venezia, e anche a Roma, scoppia la guerra di tutti contro tutti.
«La riforma sanitaria di Zaia si è rivelata finora solo un enorme buco nero in cui sono finiti, in sei mesi, 563 milioni di soldi pubblici», attacca il deputato di Fare! Roberto Caon. «Ma il presidente del Veneto prosegue nel suo immobilismo, più preoccupato dalle ambizioni di leader del centrodestra». Invece, i consiglieri regionali di Forza Italia, Massimiliano Barison e Massimo Giorgetti, accusano il Pd: «Sta bloccando la riforma della Sanità e impedendo la creazione di due nuove Ulss a Padova e Verona. La capogruppo Alessandra Moretti addebita alla maggioranza di non voler accordarsi con l’opposizione. Ma Forza Italia», ricordano, «aveva proposto l’integrazione delle due Aziende ospedaliere di Padova e Verona con il territorio ottenendo, da una parte, di dar voce alle richieste delle Università, dall’altra di creare due nuove Ulss, una in più per Padova e per Verona. Proposta, però, rispedita al mittente».
Interviene anche Antonio Guadagnini, presidente di SiamoVeneto: «Non resta che votare la riforma con le 9 Uiss originarie nel più breve tempo possibile. Dopo tre mesi di inutili trattative, la vicenda si è trasformata in un braccio di ferro tra maggioranza e opposizione. Ma il nuovo regolamento del Consiglio regionale permette di bloccare l’ostruzionismo».
Oggi si tornerà in aula. Ma in verità anche in maggioranza il nodo del numero delle Ulss non è così semplice da risolvere. Nei giorni scorsi, per esempio, le dichiarazioni su II Mattino di Padova di Fabrizio Boron (Lista Zaia), presidente della Commissione sanità avevano creato scalpore. Sosteneva che, a suo parere, la suddivisione ideale era il passaggio dalle attuali 21 Ulss a 7, una per provincia. Non passano 24 ore ed ecco che il governatore, Luca Zaia, detta la linea: «Nove Ulss – promette -. E si chiuderà entro venerdì». Sarà davvero così al momento del voto? Questo è l’ordine di scuderia che arriva direttamente dal governatore, al di là delle posizioni di parte. Forza Italia anche ieri avrebbe quindi rispolverato un suo vecchio cavallo di battaglia cioè l’idea di dare territorio alle Aziende ospedaliere di Padova e di Verona -, un tema importante, ma che potrebbe anche non essere recepito in legge direttamente, ma venire attivato successivamente sotto la forma di una sperimentazione. La maggioranza, in primis FI, è compatta nel condannare il Pd e il resto delle opposizioni: «Dovrebbero avere l’onestà intellettuale di interrompere questo vergognoso e controproducente scaricabarile – dichiarano Barison e Giorgetti – e spiegare perché continuino a mentire aiveneti osteggiando la riforma e costringendo la maggioranza ad applicare “il canguro” per approvare il disegno di legge anche se nessuno di noi avrebbe voluto arrivare fino a questo punto».
Da L’Arena e il Giornale di Vicenza – 4 ottobre 2016