Una pioggia di milioni sul Veronese (che investe anche le province limitrofe) per contribuire a risolvere alcuni importanti temi ambientali potenzialmente esplosivi: dal collettore del Garda, alle contaminazioni da Pfas nelle falde, alla bonifica della discarica di Ca’ Filissine a Pescantina. A fianco del sottosegretario alla presidenza del consiglio Luca Lotti, c’è lo stato maggiore del Pd veronese al gran completo: dai parlamentari Alessia Rotta, Diego Zardini e Gianni Dal Moro, alla consigliera regionale Orietta Salemi, al segretario provinciale Alessio Albertini.
D’altra parte, non capita spesso che il braccio destro del presidente del consiglio arrivi in città con l’annuncio di investimenti così importanti, un totale di 245 milioni di euro, sul territorio.
Lo scorso 10 agosto, il Cipe ha approvato lo stanziamento di 100 milioni di euro per il collettore del Garda, un progetto da oltre 220 milioni di euro (82 per la parte veneta, 120,5 per quella bresciana, più altri 20 per la separazione delle fognature sulla sponda veneta). «Si tratta di un intervento senza precedenti destinato a preservare la più grande riserva d’acqua dolce in Italia», sottolinea Lotti, che ringrazia anche i parlamentari bresciani Guido Galperti (Pd) e Maria Stella Gelmini (Fi), anche presidente della comunità del Garda. Giovanni Peretti, sindaco di Castelnuovo e presidente di Ats: «Parliamo di un territorio con venti milioni di presenze turistiche che si regge su un collettore degli anni ‘70, a fine vita, non possiamo permetterci che un guasto finisca sulla Bild e ci alieni i turisti tedeschi, che sono il 34% del totale – spiega – dopo questo stanziamento, tocca ora alle Regioni, Veneto e Lombardia, fare la loro parte».
Il governo ha poi messo a disposizione un fondo di circa 80 milioni di euro per la contaminazione da Pfas, originata nel Vicentino ma che ha coinvolto anche 13 comuni veronesi. Tutto questo nell’ambito di una delibera Cipe, che Renzi firmerà a breve, per il rinnovo dell’accordo di programma per il bacino Fratta-Gorzone, che confermerà i fondi esistenti (23 milioni di euro) per gli interventi di contrasto agli sversamenti dei fanghi delle concerie.
Infine, Ca’ Filissine. Anche qui la delibera non è ancora firmata, ma si parla di 65 milioni di euro per la bonifica del sito, sotto sigillo da 10 anni per gli sversamenti di percolato nel sottosuolo. Interventi come questi riguardano gli enti locali (Regioni in primis) ma il ministero dell’Ambiente retto da Gian Luca Galletti lo ha ricompreso nel piano di Interventi per la tutela del territorio e delle Acque. «Questi soldi – spiega il sindaco di Pescantina Luigi Cadura – consentiranno di bonificare il sito con l’opzione “rifiuti zero”».
Il Corriere del Veneto – 2 ottobre 2016