Vittorio Sabadin. Una nuova battaglia è in corso nei cieli dell’Inghilterra. Un feroce predatore, la Vespa velutina, ha cominciato ad attaccare le colonie di api britanniche dopo avere devastato parte di quelle belghe, francesi, spagnole, portoghesi e italiane. Ma a Londra è cominciata una nuova forma di resistenza. Se le api della campagna sono sempre più minacciate da pesticidi e predatori, c’è un solo modo per salvarle: farle crescere in città.
La Vespa velutina viene dall’Oriente ed è arrivata in Europa nel 2004, usando come cavallo di Troia una cassa di vasellame cinese. E’ crudele come una tigre, astuta come un serpente, piena di veleno mortale e dotata di tenaglie affilate come rasoi. E’ lunga circa 3 centimetri, grande come il pollice di una mano e ha un’apertura alare di 7,5 centimetri. Attacca anche l’uomo, talvolta con esiti mortali, ma la sua preda preferita sono le api, delle quali si ciba. Uno sciame di Velutine che attacca un alveare lo distrugge in poco tempo: visto il pericolo, le api non escono più dal loro rifugio e muoiono comunque.
Distruzione dell’habitat
Questa vespa è un pericolo così serio da avere creato uno stato d’allerta anche nel Basso Piemonte e in Liguria, dove è già presente, e in Toscana, dove sta per arrivare. La Velutina è considerata una delle responsabili della sparizione delle api, insieme con la progressiva distruzione del loro habitat. Soltanto in Inghilterra il 97% dei prati fioriti è scomparso negli ultimi 80 anni, come ricorda nelle sue battaglie ambientaliste il principe Carlo.
Ma c’è un luogo nel quale la popolazione delle api sta crescendo in modo vertiginoso: la città di Londra. Gli appartamenti costruiti in epoca vittoriana sono molto piccoli, ma hanno tutti un giardino o un terrazzo sul tetto. Finora vi si coltivavano solo fiori e piante, però da qualche tempo molti abitanti hanno cominciato a dotarli anche di piccole arnie per l’allevamento delle api. Un buon esempio l’ha dato Fortnum & Mason, il negozio alimentare di gran lusso di Piccadilly, che ha piazzato quattro enormi arnie di solida quercia inglese sul proprio tetto. Ognuna contiene 50 mila api e produce miele che viene venduto nel negozio. Altri alveari sono stati collocati lungo i canali di Islington e Cadmen e si calcola che in città ve ne siano già almeno 2.500, sparsi fra i grandi parchi e le abitazioni private.
L’idea dall’Opera di Parigi
Fortnum & Mason ha preso l’idea dall’Opera di Parigi, che ha sul tetto cinque arnie abitate da 250 mila api, ora presenti anche sopra l’Opera Bastille. Allevare le api sta diventando sempre più facile, visti i progressi nella progettazione degli alveari, la cui struttura non era finora mai cambiata. E’ adesso di gran moda l’«Honey Flow Hive», inventato in Australia e disponibile online per poche decine di euro, che consente di estrarre il miele con una sola, semplice operazione.
«E’ importante – ha detto al quotidiano “Telegraph” il dottor Clint Perry, capo del London Pollinator Project – che la gente contribuisca a salvare le api. Non solo con le arnie, ma anche semplicemente coltivando i fiori che le nutrono, come la salvia e il lillà».
Piccoli gesti alla portata di tutti, che possono fare una grande differenza.
La Stampa – 28 settembre 2016