Il consigliere regionale Andrea Zanoni (PD) si schiera apertamente con i senatori Puppato e Dalla Zuanna che “considerano importante la presentazione, da parte del relatore, senatore Massimo Caleo, di un emendamento alla riforma della Legge Quadro sulle Aree Protette (L. 6.12.1991, n. 394), per l’istituzione del Parco interregionale del Delta del Po.
“La creazione di un Parco unico del Delta del Po – argomenta il consigliere regionale – che andrebbe a sostituire i due Parchi regionali attualmente esistenti, consentirebbe una gestione unitaria del territorio interessato da parte delle Regioni Veneto ed Emilia- Romagna”.
“Concordo – afferma Zanoni – sul fatto che l’emendamento presentato consentirebbe di affrontare le problematiche degli impatti di attività economico- produttive esistenti nell’area del Parco, superando le assurde restrizioni adottate in passato dalla Regione del Veneto per permettere il ‘revamping’ dell’impianto a carbone di Porto Tolle”.
“Con l’approvazione dell’emendamento Caleo e l’istituzione del Parco interregionale – prosegue nella sua analisi il consigliere regionale – si cancellerebbe infatti la deroga introdotta dalla Regione, che si è dimostrata inefficace, e soprattutto si getterebbero le basi per un rilancio, anche economico, di un territorio di grande fascino e bellezza, unico al mondo, di grande valore commerciale e turistico”.
E con riferimento alle proteste che sono state sollevate dalle cooperative del mondo ittico e dai pescatori in ordine al progetto di unificazione dei Parchi del Delta del Po, questa la pronta risposta di Zanoni “Credo che siano infondate ed eccessive le preoccupazioni avanzate dalle cooperative ittiche e dai pescatori per una presunta ricaduta negativa che il Parco unico avrebbe sul settore, in quanto un Parco interregionale del Delta del Po costituirebbe un prezioso volano per il rilancio dell’economia e del turismo nell’intero territorio del Delta”.
“E dobbiamo considerare un altro aspetto non meno importante – continua il consigliere PD – ovvero che il Parco Unico contribuirebbe al raggiungimento degli obiettivi definiti dal Piano d’Azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici, Piano che purtroppo inserisce il territorio del Delta del Po nell’area ‘black- spot’ del bracconaggio”.
“In questo modo – conclude Zanoni – si limiterebbe l’odioso fenomeno del bracconaggio, dovuto per lo più alla frammentazione dell’area del Delta in due Parchi, una divisione che impedisce di armonizzare e rendere più efficaci i controlli sui bracconieri”.