Doveva essere una giornata di sensibilizzazione su un reale problema di salute poco conosciuto. Invece il Fertility Day in programma oggi con manifestazioni in diverse città Italiane diventa un naufragio. Sulla graticola dei social il materiale divulgativo già corretto dopo le critiche feroci sulla prima versione di inizio settembre, commentata con ironia pure dal premier Renzi. E la ministra è costretta a fare una seconda volta marcia indietro. Via uno degli otto opuscoli, bollato come «razzista». Procedimento disciplinare e richiesta di revoca dirigenziale per la responsabile della direzione generale comunicazione, Daniela Rodorigo.
Fatale l’immagine utilizzata per simboleggiare le due facce degli stili di vita. Sono rappresentate due metà separate. In alto un gruppo di giovani di carnagione bianca, sorridenti,i denti smaglianti, illuminati dal sole, sono la personificazione delle «buoni abitudini». Nella parte bassa, color seppia, si intravedono ragazzi di colore o con capigliatura rasta che fumano erba: «i cattivi compagni da abbandonare», specifica il titoletto. La prima foto è stata presa da un sito di ortodonzia, quello della «Penn Hill Dental» che fornisce servizi dentali nel Somerset, Regno Unito. La seconda è stata usata per un poster contro le droghe, in particolare l’eroina, in Arizona. Se ne era servita anche Narconon, ramo di Scientology sulla tossicodipendenza.
Subito su Twitter e Facebook si sono scatenate reazioni, seguite a ruota da Pd e sinistra italiana e da quelli che tre settimane fa non avevano risparmiato la ministra Beatrice Lorenzin, accusata di aver pianificato una campagna pro natalità in un Paese dove le famiglie sono oppresse da crisi economica e mancano aiuti.
In effetti gli infelici depliant studiati nella prima fase non avevano saputo interpretare il vero spirito della giornata, dedicata al tema ben diverso dell’infertilità. Particolare irritazione aveva suscitato il frontespizio con la donna che impugna una clessidra, a significare il tempo che scorre e l’età che condiziona il progetto di fare bimbi.
Ecco allora un intervento radicale sulle immagini, lavoro svolto all’interno del ministero di lungotevere Ripa, su responsabilità degli uffici preposti alla comunicazione. Al ministero sapevano che i detrattori avrebbero colto al volo l’occasione di attaccare. Eppure sembra sia stato utilizzato un copia-incolla. Una seconda gaffe che rischia di vanificare gli sforzi per lanciare messaggi efficaci, di contenuto salutistico.
È stata avviata un’indagine interna perché, viene spiegato «l’immagine vidimata dal Gabinetto non corrisponde a quella pubblicata sul portale e mostrata a Lorenzin. Il colore della pelle non si vedeva, apparivano ombre indistinte». Sulle prime si è pensato perfino a un sabotaggio. Dicono al ministero: «Noi parliamo di fertilità, prevenzione e cure, il razzismo è negli occhi di chi guarda. Le accuse sono ridicole. La giornata nasce per aumentare soprattutto nei giovani la conoscenza».
Margherita De Bac – Il Corriere della Sera – 22 settembre 2016