“La Regione dica chiaramente se vuol chiudere i centri sperimentali di Veneto Agricoltura: le premesse ci sono tutte se continueranno a non mantenere gli impegni”. Con queste parole, il consigliere Graziano Azzalin ha voluto “sostenere i dipendenti della Azienda Regionale che hanno annunciato lo stato di agitazione, in quanto hanno difficoltà nel raggiungere le 165 giornate di lavoro previste dal contratto regionale”, come spiega una nota diffusa dall’esponente del Partito Democratico.
“La Giunta Zaia – argomenta Azzalin- rispetti le promesse e garantisca le risorse per completare le attività. In un anno, il programma è stato cambiato tre volte in corso d’opera e i lavoratori avevano già denunciato questo rischio perché i fondi erano insufficienti. Di fronte alle nostre sollecitazioni, in sede di bilancio ci era stato assicurato che le risorse sarebbero state integrate, ma tutto questo ancora non è accaduto. L’impegno del vicepresidente e assessore al Bilancio, Forcolin, è rimasto sulla carta”. “Chiediamo con forza – prosegue il consigliere PD – che l’attività dei centri sperimentali venga rilanciata: è un settore su cui occorre investire, concetto evidenziato dalla Legge stessa. La sperimentazione per avere efficacia ha bisogno di una programmazione di medio-lungo periodo, ma in questo caso si naviga a vista. Se la volontà della Regione è quella di chiudere, lo dica e si assuma la responsabilità”. “La situazione più critica è in Polesine- aggiunge Azzalin- dove sono fermi a 110 giornate di lavoro, ma il quadro è problematico anche nelle province di Belluno e Vicenza”. “E le prospettive per il prossimo anno dell’intero settore sono incerte – conclude l’esponente del Partito Democratico- considerati i tagli previsti. Occorre urgentemente un cambio di rotta, dato che non è possibile continuare con questa vaghezza, approssimazione ed incapacità amministrativa”.
20 settembre 2016