Così i consiglieri Giovanna Negro, Andrea Bassi, Stefano Casali e Maurizio Conte intervengono sulla situazione che stanno attraversando le aziende agricole. “ll bando 2015 del PSRN (Piano Sviluppo Rurale Nazionale) è stato pubblicato con molto ritardo lo scorso mese di luglio 2016 – spiegano i tosiani – e quindi solamente in questi giorni, tra mille difficoltà, le aziende agricole stanno presentando domanda di sostegno per poter finalmente ricevere i contributi attesi che ammontano a più di 33 milioni di euro.
E’ necessario innanzitutto – proseguono i consiglieri – che si proceda immediatamente a pagare tutte le domande che non hanno anomalie, ed in particolare le domande per il contributo sull’uva da vino 2015. Chiediamo quindi alla Regione e all’assessore Pan di attivarsi in tal senso, di dare una scossa alla situazione. Inoltre – proseguono – Negro, Bassi, Casali e Conte – quest’anno non bisogna commettere gli stessi errori, perché i ritardi possono mettere in ginocchio aziende che già si trovano con l’acqua alla gola, oltre a dover fare i conti con il maltempo. Chiediamo quindi che il bando 2016 del PSNR venga pubblicato quanto prima evitando altri ritardi e lungaggini burocratiche del sistema, in questo modo si può trasmettere un importante segnale positivo alle aziende”. E ancora: “La procedura per l’assegnazione dei contributi – ricordano i tosiani – risulta oggi inspiegabilmente complicata e necessiterebbe di semplificazioni, permettendo così alle imprese agricole di utilizzare ampiamente, più che in passato, questo strumento che è indispensabile alla sopravvivenza di molte aziende”.
“Ricordiamo infine – proseguono i consiglieri – che nella sola provincia di Verona nel 2015 si sono assicurate più di cinquemila aziende per un valore delle produzioni assicurate pari a 439 milioni di euro. Nel Veneto, sempre per il medesimo anno, le aziende agricole che hanno utilizzato questa opportunità sono state 15.167 per un valore totale delle produzioni di 1,110 miliardi di euro. A livello nazionale le imprese agricole sono assicurate per un valore che supera i 7 miliardi di euro. Le novità legislative che regolano la gestione del rischio, senz’altro positive, si sono però incrociate con delle difficoltà burocratiche non indifferenti e con dei ritardi soprattutto nell’erogazione dei contributi che sono inspiegabili per gli agricoltori alla luce dell’aumento delle disponibilità finanziarie. A livello nazionale si registra una flessione media di capitali assicurati, occorre una netta inversione di tendenza per poter raggiungere l’obiettivo di allargare la base assicurata che conduce ad una più generale fruibilità dello strumento da parte di tutte le imprese agricole, a fronte dei cambiamenti climatici e anche della sempre più frequente variabilità dei prezzi, entrambi elementi di criticità per la tutela dei redditi delle imprese agricole”.
20 settembre 2016