Il picnic è una tradizione francese, ma tra qualche tempo per il déjeuner sur l’herbe, il pranzo sul prato, come nel celebre quadro impressionista, bisognerà pensare bene a come attrezzarsi. Cambiamento in vista anche per chi vuole mangiare uno spuntino veloce in ufficio o fuori casa. Il parlamento francese ha infatti dato il via libera alla legge che vieta la produzione di stoviglie di plastica.
La Francia aveva già messo al bando la vendita di sacchetti di plastica nei supermercati, entrata in vigore dal 1 luglio, ma in questo caso sarà il primo Paese ad allargare il divieto ad ai contenitori monouso fabbricati con materiali a forte impatto ambientale.
La misura è stata voluta dal partito ecologista e inserita nella legge per la transizione energetica, prendendo in contropiede il governo. La ministra dell’Ambiente Ségolène Royal era infatti contraria, aveva definito l’idea “anti-sociale”. «Le stoviglie di plastica sono spesso utilizzate dalle famiglie più povere – ha commentato Royal – e sono anche utili nelle occasioni di socialità ». La ministra aveva ricordato anche l’uso che se ne fa nelle prigioni, negli ospedali e in altre mense pubbliche.
L’iter parlamentare è stato complesso e accidentato. A febbraio, il Senato aveva bocciato la proposta, poi rispuntata all’Assemblée Nationale. Gli ecologisti avrebbero voluto che il bando entrasse in vigore già l’anno prossimo, ma alla fine la scadenza è stata fissata al 2020. Le imprese di imballaggio avranno così qualche anno per prepararsi a vendere solo stoviglie usa e getta di carta in cui non sia (quasi) più presente la plastica.
I produttori hanno fortemente criticato la nuova legge. «Non risolverà l’inquinamento ambientale » sostiene Eamonn Bates, rappresentante della confederazione europea dei produttori, Pack2Go, che teme che il divieto possa ispirare altri governi. L’associazione di produttori sostiene che molti materiali biodegradabili non si possono usare per bevande e pasti caldi, che il fatto di essere considerati meno inquinanti porterà le persone ad lasciarsi nella natura. Le imprese hanno chiesto l’intervento della Commissione europea, minacciando di far ricorso contro la legge, che violerebbe persino il principio della libera circolazione dei beni.
La Francia vuole porsi all’avanguardia di quella che è stata definita “l’economia circolare”, un sistema di produzione e consumo che eviti gli sprechi e aggravi l’inquinamento.
L’altra proposta che ha fatto molto discutere negli ultimi mesi è il bando dei sacchetti di plastica nei supermercati, più volte rinviato. Alla fine è stato approvato e applicato. Da più di due mesi i francesi possono usare per la spesa solo buste di carta, stoffa oppure in materiale biodegradabile. Nel caso delle stoviglie, la legge prevede un percorso graduale: il materiale di fabbricazione potrà contenere plastica ma dovrà anche avere come minimo il 50% dei materiale biodegradabile e compostabile entro il 2020 e il 60% entro il 2025.
Repubblica – 19 settembre 2016