Mentre si lavora alla predisposizione della legge di Stabilità per il prossimo anno, non risultano ancora completate alcune delle misure varate nel dicembre scorso, in qualche caso di notevole rilievo, come accade per il risparmio e i consulenti finanziari. Passando in rassegna il lungo elenco dei 142 provvedimenti chiamati a completare le misure varate con la legge 208 del 2015 – la loro attuazione a metà luglio era al 28%, comunque più che raddoppiata rispetto ad aprile, come segnalato sul Sole 24 Ore del 17 luglio – si può osservare come alcuni temi siano ancora tutti da affrontare e in qualche caso con termini di attuazione già scaduti. Vediamo alcuni dei cantieri più importanti tra quanto è rimasto in sospeso.
Il risparmio
Con la legge di Stabilità 2016 è stato varato un provvedimento atteso dall’industria del risparmio fin dall’entrata in vigore della direttiva Mifid nel novembre 2007: la riorganizzazione dell’attività di consulenza finanziaria. È stato infatti istituito l’Organismo di vigilanza e tenuta dell’Albo unico dei consulenti finanziari (Ocf), che ospiterà in tre distinte sezioni i consulenti finanziari «abilitati all’offerta fuori sede», i promotori finanziari che operano con un mandato di una società, i consulenti finanziari “autonomi” (ovvero i consulenti fee only che operano su base indipendente pagati solo dai clienti, come gli architetti, gli avvocati e altri professionisti) e le società di consulenza finanziaria.
Ma per dare la piena operatività alla cosiddetta “Casa della consulenza” devono essere ancora eretti alcuni pilastri normativo-regolamentari previsti nei commi 35-43 della legge 208. Il ministero dell’Economia deve ancora emanare i decreti ministeriali per ridefinire i requisiti professionali di iscrizione all’Albo per le persone fisiche e giuridiche, mentre la Consob deve adottare delle modifiche al regolamento 17130/2010 in materia di consulenti finanziari e al regolamento intermediari 16190/2007, per definire i criteri e i principi di operatività del nuovo organismo (dalla rappresentanza che le varie associazioni di categoria dovranno avere nell’Ocf all’aggiornamento professionale richiesto agli iscritti, le sanzioni, le cause di sospensione e radiazione).
Successivamente, entro sei mesi, la Consob e l’Ocf dovranno stabilire con un protocollo di intesa le modalità operative e i tempi del trasferimento delle funzioni. Dovranno anche essere definite le modalità di presentazione delle istanze di iscrizione di diritto dei consulenti finanziari autonomi e delle società di consulenza, che in questi otto anni di attesa sono stati legittimati ad operare con ripetute proroghe. Solo quando sarà completato questo lungo iter la Consob potrà adottare la delibera di avvio dell’operatività del nuovo Organismo.
«Imbullonati»
Anche sugli «imbullonati» (i macchinari industriali che sino al 2015 scontavano l’Imu sulla rendita catastale loro attribuita) si è in attesa di un provvedimento. Anzi, due, che riguardano i Comuni. La legge di Stabilità 2016, dal 1° gennaio 2016, ha tolto dal calcolo della rendita catastale (riducendo così in automatico Imu e Tasi) i «macchinari, congegni, attrezzature ed altri impianti, funzionali allo specifico processo produttivo». Chi nel frattempo avesse già avuto la rendita “pesante” poteva però presentare, entro il 15 giugno 2016, un «atto di aggiornamento» ricalcolando la rendita (con effetto dal 1° gennaio 2016).
Decine di migliaia di possessori di capannoni industriali si sono così affrettati a cogliere l’occasione, provocando però, di conseguenza, un abbassamento del gettito di Imu e Tasi. Per questo l’agenzia delle Entrate ha tempo sino al 30 settembre per comunicare all’Economia l’elenco (unità per unità) di tutte le variazioni. A questo punto il ministero dovrà emanare, sentita la Conferenza Stato-città e autonomie locali, entro il 31 ottobre 2016, il decreto per ripartire il contributo annuo di 155 milioni destinato a rimborsare i Comuni della perdita subìta nel 2016 (dal 2017 il meccanismo cambia). Questo adempimento delle Entrate (i dati catastali sono ancora sotto esame) è quindi indispensabile perché i municipi possano ripianare la perdita.
Reddito d’impresa
Diverse norme della legge di Stabilità riguardano il reddito d’impresa. Direttamente collegato alla riduzione dell’aliquota Ires al 24%, per esempio, è il decreto con il quale il ministero dell’Economia deve ridurre conseguentemente le «percentuali degli utili da partecipazione distribuiti ai soci, delle plusvalenze, dei dividendi e delle plusvalenze realizzate mediante cessione a titolo oneroso di partecipazioni qualificate». Non è stato fissato un termine per questo provvedimento, che quindi potrebbe anche arrivare a fine anno. Tuttavia, trattandosi di un atto che coinvolge pesantemente il tax planning delle imprese, la sua emanazione sarebbe un segnale importante.
Sempre al ministero dell’Economia la legge 208 aveva affidato il compito di fissare le modalità per il «country reporting» delle imprese multinazionali (la comunicazione dei dati fiscali e di bilancio, in ossequio a quanto indicato dall’Ocse per contrastare i fenomeni di elusione fiscale). Il provvedimento era da varare entro il 30 marzo ma è intervenuta una novità importante: la direttiva 2016/881 del 25 maggio 2016 (recante modifica della direttiva 2011/16/Ue) che ha fatto diventare norma europea quanto era raccomandato dall’Ocse. La disciplina italiana, quindi, dovrà adeguarsi alla nuova direttiva, che va recepita nel giugno del prossimo anno.
Il Sole 24 ore – 29 agosto 2016