Rischio di un nuovo “caso esodati” per i quasi 30.000 lavoratori delle aree di crisi: l’abolizione dell’indennità di mobilità e della cig in deroga li priverà di un sostegno al reddito, e potrebbe passare ancora molto tempo prima che i piani di reindustrializzazione prendano forma e permettano loro di tornare al lavoro.
La Naspi, il nuovo sussidio di disoccupazione (Nuova assicurazione sociale per l’impiego) sostituirà a breve tutte le vecchie indennità, in particolare l’indennità di mobilità che non potrà più essere erogata dal 1 gennaio 2017. Ma non si tratta solo di sostituire un assegno con un altro: le caratteristiche delle prestazioni sono diverse, e in molti casi per i disoccupati si prospettano situazioni di grave disagio.
Può richiedere la Naspi, infatti, il lavoratore che possa far valere almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione e almeno 30 giorni di lavoro effettivo nei dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione. L’assegno potrà essere erogato per una durata pari alla metà delle settimane di contribuzione, con una durata massima di 24 mesi. Una normativa che non considera casi particolari come appunto le aree di crisi industriali, le difficoltà di trovare lavoro nel Mezzogiorno piuttosto che al Nord Italia (la mobilità durava fino a 48 mesi, la Naspi non può superare i 24), il lavoro stagionale (la Naspi può essere erogata per la metà del periodo lavorato, dunque uno stagionale che lavora sei mesi ha diritto solo a tre mesi d’indennità, prima ne aveva sei). Sulle aree di crisi si sono confrontati a fine luglio governo, sindacati e i presidenti delle nove Regioni interessate: Friuli Venezia Giulia, Toscana, Lazio, Puglia, Molise, Marche, Abruzzo, Umbria, Sicilia. Urge una soluzione “ponte”, dal momento che i piani di riconversione industriale non coincidono con i tempi della legge Fornero e del Jobs Act, e dunque con l’archiviazione di mobilità e cig in deroga. Tanto che in qualche caso i Comuni hanno individuato soluzioni ad hoc, senza aspettare il governo: a Livorno si è pensato ai lavori socialmente utili. Un’altra soluzione può essere per qualcuno il prepensionamento. Per tutti gli altri serve un prolungamento straordinario di cig e mobilità: è quanto ci si aspetta dal governo nell’incontro fissato a settembre.
Di un intervento in deroga al Jobs Act si parla anche per i lavoratori del turismo e delle terme. Alla fine di luglio la deputata Pd Patrizia Maestri e il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd), hanno presentato una proposta di legge che allunga la durata della Naspi «del 10% fino ad un massimo del 40% per ciascuno degli anni immediatamente precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione ». Mentre la Fisascat Cisl Sicilia va ancora oltre, e ha lanciato una petizione popolare per chiedere l’erogazione di un’indennità di disoccupazione equivalente al periodo di lavoro, con relativi contributi figurativi, ricordando che nell’Isola il settore turistico impiega centinaia di lavoratori con picchi di occupazione pari al 95% in alcuni territori, e che quindi il dimezzamento dell’indennità pone problemi sociali gravi.
«Il governo – dice il segretario confederale della Uil Guglielmo Loy – aveva costruito il nuovo sistema di ammortizzatori sociali nella prospettiva di una ripresa economica che non è arrivata. Dalla nostra analisi emerge che complessivamente la copertura non è aumentata, anzi in molti casi c’è stata una riduzione della protezione. Poiché però il tasso di crescita dell’economia italiana è basso, la domanda di ammortizzatori è ancora alta, non c’è stato il crollo atteso. In più, il nuovo sistema è rigido, mentre la mobilità si adeguava all’offerta di lavoro nel Paese, nel Sud Italia in particolare poteva arrivare fino a quattro anni per un lavoratore anziano. Adesso invece il Jobs Act ha azzerato le differenze, però se io perdo il lavoro a Bolzano non è come se lo perdessi ad Agrigento. I sistemi rigidi non tengono conto delle grandi differenze che ancora esistono nel Paese”.
Repubblica – 19 agosto 2016