Basta immaginare come si starebbe a una temperatura di 30 gradi con una pelliccia addosso e senza poter sudare. È quel che succede ai cani, soprattutto le razze a pelo lungo, durante l’estate. Gli animali domestici soffrono il caldo come e più di noi, e come noi alcuni lo sopportano meglio, per altri i rischi sono altissimi.
I proprietari dei gatti hanno meno preoccupazioni in questo senso, anzi, possono utilizzare il felino come indicatore del posto più fresco della casa, perché i mici sono bravissimi a scegliere il punto con il microclima migliore. L’unica accortezza, con loro, è di lasciargli sempre a disposizione dell’acqua, cambiandola spesso perché sia più fresca, e fare attenzione che non rimangano intrappolati dove c’è molto caldo. «In oltre 30 anni di professione – dice infatti Marco Melosi, presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari – ho dovuto soccorrere soltanto un paio di gatti per un colpo di calore, perché erano rimasti chiusi accidentalmente in posti dove l’aria era diventata incandescente. Invece con i cani succede spesso, anche in situazioni che a noi non sembrano pericolose. E tecnicamente sono tutti a rischio, non solo cuccioli e anziani, visto che non sudano».
A rendere più vulnerabili i cani non è soltanto la loro fisiologia, il fatto che per abbassare la temperatura abbiano soltanto l’iperventilazione attraverso la bocca aperta. I cani sono a rischio anche per la loro generosità. Pur di seguire il padrone in una passeggiata o restargli vicino non si tirano mai indietro, anche se si tratta di camminare o stare in spiaggia nelle ore più calde. I sintomi per capire se stanno male, però, sono evidenti: «Un cane che rischia il colpo di calore incomincia a respirare sempre più rapidamente a bocca aperta e a sbavare copiosamente – spiega Melosi – in questo caso bisogna subito abbassargli la temperatura bagnandolo e portarlo dal veterinario. Non faccio che ripetere ai miei assistiti che quando si va in vacanza bisogna informarsi sul pronto soccorso per animali più vicino». E alcuni cani hanno bisogno di più cure di altri in questo senso: «Sono le razze brachicefale, che hanno la mascella più corta del normale e quindi maggiori problemi a raffreddarsi con il respiro: attenti soprattutto ai carlini e ai bulldog in generale».
Il caldo può essere letale anche per i conigli, che sono il terzo animale domestico in Italia. «In generale bisognerebbe approntare per loro un ambiente favorevole, una specie di tana dove possano sentirsi al sicuro in ogni momento dell’anno. Ma questo è particolarmente importante in estate, quando hanno bisogno di stare al fresco», consiglia il veterinario. I produttori degli accessori per animali non si sono fatti cogliere impreparati nel proporre a proprietari sensibili ogni tipo di gadget. C’è la piscina per cani gonfiabile, a prova di unghie, il tappetino e la bandana refrigerante “perfetta per le passeggiate”, come dice la pubblicità, e altre amenità più o meno costose. «In teoria possono aiutare – osserva il medico – ma la cosa migliore è non fare uscire il cane nelle ore più calde e non farlo stare al sole».
Repubblica – 30 luglio 2016