Stop al trasporto di acido fluoridrico su gomma e ferro e convertirsi alla produzione di sostanze degradabili poi nell’ambiente. Ecco, in sintesi, il monito del Pd provinciale sull’inquinamento da Pfas (sostanze perfluoroalchimiche) nelle falde acquifere dell’Ovest Vicentino. «Perché è arrivato il momento di pensare e agire orientati al futuro» sottolinea il responsabile Infrastrutture e turismo del Pd provinciale, Luigi Creazzo.
È lui, a capo del «gruppo pianificazione del territorio» dell’esecutivo provinciale del Pd, che con altri tre membri del partito ha analizzato la questione delle Pfas arrivando a produrre un documento che passerà, ora, all’esame della direzione provinciale del Pd. «Ogni tanto – dichiara Creazzo – il partito soffre un po’ di narcolessia, si addormenta sui dibattiti e non arriva al dunque. Noi abbiamo affrontato in modo pratico e concreto una problematica molto ampia e complessa e abbiamo proposto alcune azioni». La prima è quella di vietare, per legge, il trasporto dell’acido fuoridrico: «È indispensabile alle fasi di produzione che poi scaricano in falda le sostanze inquinanti come le Pfas – afferma Creazzo – ma il trasporto su gomma e ferro è altamente pericoloso, per cui chiediamo al Governo di impedirlo per legge». Poi, ecco un altro punto del documento: «La prosecuzione nella produzione di sostanze che non degradano nell’ambiente non è più praticabile». Tutto questo come esito di un’analisi «approfondita» della questione Pfas, sotto i profili sanitario, ambientale, economico, sociale, politico e legislativo. Sotto il profilo sanitario il Pd chiede di «attivare un nucleo operativo per stabilire eventuali azioni per il comparto agricolo», mentre in tema legislativo «serve una normativa nazionale che sancisca in modo chiaro i limiti dei composti chimici ancora in produzione». Inoltre, sul tema ambientale «è necessario qualificare e quantificare le possibilità di ripristino ambientale», mentre la soluzione di emungere acqua potabile dalle zone non contaminate è, per il partito, una «soluzione tampone che non risolve il problema dell’inquinamento». «Quello delle Pfas – dichiara il segretario provinciale, Veronica Cecconato – è un problema che si rappresenta come il prezzo da pagare per decenni di sfruttamento del territorio».
Gian Maria Collicelli – Il Corriere del Veneto – 28 luglio 2016