Granarolo è l’industria lattiero casearia dell’Unione europea che paga il prezzo più alto ai produttori di latte. È quanto emerge dall’International Milk Price Review, una rilevazione periodica commissionata dal sindacato di categoria olandese LTO e dall’Associazione europea dei produttori di latte (European Dairy Farmers). L’azienda italiana è seconda dopo la svizzera Emmi.
La rilevazione del prezzo del latte alla stalla, pagato dalle principali industrie e cooperative lattiero-casearie europee, è realizzata sulla base delle fatture del latte. Secondo l’ultima rilevazione, riferita ad aprile, il prezzo medio mensile alla stalla è stato di 26,29 euro al quintale, con una diminuzione del 15,4% rispetto allo stesso periodo del 2015. La svizzera Emmi paga agli allevatori 46,24 euro per ogni quintale di latte, Granarolo 36,35, la francese Danone 31,12. L’irlandese Glanbia si aggiudica l’ultimo posto con 26,29. Purtroppo secondo gli analisti nei prossimi mesi si prevede un’ulteriore riduzione.
Secondo Confcooperative di Reggio Emilia, “ tutti che questi prezzi sono il sintomo di un forte squilibrio (forse ormai strutturale) tra domanda e offerta, e stanno spingendo l’intero mondo lattiero caseario europeo ad una forte riflessione che, se non sarà capace di tradursi in azioni decise e impattanti, e a breve termine, rischia di mettere in discussione il futuro di migliaia di produttori, soprattutto nelle aree più fragili e senza prodotti a denominazione”. Giampiero Calzolari presidente del Gruppo Granarolo precisa che “quando il latte 100% italiano si fa pagando ai produttori 0,20 €/l, non si consente agli allevatori di sopravvivere. Occorre valorizzare anche l’etica del prezzo”.
Al supermercato però il latte fresco pastorizzato intero alta qualità di marca che viene pagato agli allevatori meno di 0,35 €/l costa 1,50 €/l , mentre quello firmato dalle catene di supermercati si trova a 1,20. Il prezzo più basso spetta al latte fresco non di alta qualità che oscilla fra 0,85-0,90 €/l.
Fatto alimentare – 27 giugno 2016