Dopo quasi 15 ore di Consiglio monopolizzate dalle minoranze in piena attività ostnizionistica (vale a dire la seduta di martedì e l’inizio di quella di ieri) vedere il capogruppo di maggioranza, Nicola Finco, che chiede di intervenire equivale a far suonare la sveglia. Ed è quella che voleva dare il bassanese alle opposizioni, ottenendo però un effetto boomerang che ha finito per tirare in ballo l’assenza in consiglio, ingiustificata a sentire le opposizioni, del governatore Luca Zaia.
Non solo. Le minoranze (Pd, M5s, Fare!) hanno chiesto agli uffici di valutare la validità di quanto votato visto che l’assenza poteva far sballare i conteggi anche del numero legale. Finco, insomma, ha dato fuoco alle polveri che l’opposizione era pronta a far scoppiare.
«RALLENTATE LA SANITÀ». È andata così. Il bassanese ha esordito accusando le opposizioni: «State assediando l’aula da due giorni su un tema – il Collegato al turismo, lavoro e caccia – che in Commissione è stato da voi licenziato in due ore e senza problemi . Delle due l’una: o avete votato senza neppure leggere o adesso avete solo in mente le elezioni perché l’arma dell’ostruzionismo la potrete applicare quando andrà in discussione la riforma della sanità».
In realtà, l’obiettivo delle minoranze di rallentare l’avvio della discussione del progetto di legge sulle Ulss e Azienda zero era evidente, ma Finco ha voluto attaccare ricordando come Alessandra Moretti (Pd) nei giorni scorsi invece di presenziare in aula avesse preferito partecipare ad una trasmissione tv nazionale. «Noi siamo pagati per stare qui in Consiglio non per fare politica nel territorio. Vergognatevi – ha continuato nonostante le reazioni in aula aumentassero sempre più di volume -. Il fatto è che voi non accettate che una maggioranza democraticamente eletta possa portare a termine un progetto di legge che aveva promesso agli elettori e state cercando inutilmente di rallentare tutto questo». Gli faceva coro, fuori microfono, Stefano Valdegamberi (Lista Zaia): «Siete solo invidiosi».
IL VIDEO. Ha colto al volo Jacopo Berti, capogruppo del M5s: «Vedo ora un post di Finco su Fb. Ha fotografato i banchi vuoti dei grillini e ha aggiunto il commento: “Consiglio iniziato, grillini assenti. Pagati e lavativi, casta5stelle”. Peccato che noi siamo qui. Siamo arrivati solo un po’ in ritardo. Ma perché non guardiamo questo?». E mostra un video di Luca Zaia ad Oderzo postato da poco sul profilo ufficiale di Fb del governatore. «Danno a noi dei lavativi pagati tuona Berti – mentre il loro capo, che dovrebbe essere di esempio a un’intera regione, fa campagna elettorale saltando la seduta del consiglio con una giustificazione fasulla. È pagato dai veneti per stare in aula e invece, impunito, se ne va a fare campagna prò Lega in vista del ballottaggio. Sì, perché Zaia qui risulta in congedo. Vale a dire assente per malattia, problemi familiari o impegni istituzionali. E quella sul video non è nessuna di queste. Attendo le scuse ufficiali di Zaia».
REAZIONI La grillina Erika Baldin rimarca: «Fatevi un esame di coscienza perché anche a me avrebbe fatto comodo fare campagna elettorale a Chioggia, ma invece sono qui responsabilmente». Manuel Brusco (M5s) ha poi chiesto di verificare la giustificazione di Zaia e, davanti a queste evidenze, di cambiarla in assenza (non retribuita). Il dem Andrea Zanoni affonda: «Alla luce di tutto questo vanno rivisti il numero legale e il quorum per l’approvazione dei provvedimenti che potrebbero essere cambiati annullando votazioni già fatte». Difende a spada tratta il presidente del Consiglio, Roberto Ciambetti: «II regolamento prevede che “se non sorgono opposizioni ad inizio seduta sulle giustificazioni”, poi si possa procedere. Insomma, è troppo tardi».
Stefano Fracasso (Pd) non ci sta: «Ad inizio seduta abbiamo creduto in buona fede alla giustificazione di Zaia , ma ora davanti a una tale evidenza non possiamo che chiederne la verifica e la modifica. Avete fatto una figuraccia. Ora volate basso: quel congedo va modificato».
L’assessore Federico Caner spiega: «Zaia è in congedo perché impegnato in affari istituzionali: alle 8.30 ha ricevuto un sindaco a San Vendemiano. Poi ha fatto un veloce saluto a Oderzo ed è rientrato a San Vendemiano dove ha continuato la sua attività istituzionale». Caso chiuso, nonostante i mugugni.
Nessun riconteggio. Da segnalare però che da metà pomeriggio il ritmo dei lavori in aula è cambiato. Meno ostruzionismo, interventi sul merito e dialogo. Fuori dall’aula si stava lavorando ad un’ipotesi di accordo su due punti. Uno. Spostamento dell’avvio della discussione riforma della sanità a martedì prossimo («per evitare gli spot elettorali della Lega prima del ballottaggio», dicono le opposizioni). Due. Modificare l’articolo sulla caccia nomade, nel finale del collegato. I lavori sono terminati anche ieri a tarda sera. Riprenderanno stamattina insieme alle trattative tra le due coalizioni. (Il Giornale di Vicenza)
“Zaia assente non per motivi “istituzionali” ma propagandistici” di parte”
Così i consiglieri tosiani Giovanna Negro, Maurizio Conte, Stefano Casali e Andrea Bassi rimarcano quanto emerso oggi in aula “Dopo che abbiamo visto pubblicati su Facebook foto e video assieme alla candidata della Lega prossima al ballottaggio delle amministrative di Oderzo”.
“Zaia ha giustificato la propria assenza stamani in aula del Consiglio con “motivi istituzionali”, e cioè mettendosi in missione per Conto del Consiglio (con tanto di gettone non detratto) – spiegano i tosiani – trovando il tempo per recarsi al mercato di Oderzo a sponsorizzare la candidata del suo partito che ora deve andare al ballottaggio. A prescindere dal fatto che se ogni consigliere regionale, al pari del governatore, si assentasse dall’aula per fare campagna elettorale nei bacini elettorali di riferimento salterebbe la seduta di consiglio, da buon “padre di famiglia” Zaia dovrebbe dare il buon esempio ed essere presente in aula. Invece, così facendo, dimostra di avere scarso rispetto per i cittadini veneti e per i lavori dell’aula (ritenuti meno importanti della sua campagna elettorale), per i consiglieri e i suoi stessi alleati, dato che con la sua assenza abbassa inevitabilmente il quorum della sua maggioranza quando i provvedimenti vanno al voto”.
“Eppure – rincarano i consiglieri – in conferenza dei capigruppo era stato chiesto espressamente di evitare la convocazione del consiglio regionale proprio per gli impegni elettorali che dovrebbero riguardare tutti, e non uno solo. A noi è stato impedita la campagna elettorale con le sedute consiliari. La cosa peggiore però – proseguono i tosiani – è l’aver giustificato i fatti suoi e la campagna elettorale di partito con “assenze per motivi istituzionali” pubblicando su Facebook le foto assieme alla candidata al mercato mentre noi siamo sui banchi del Consiglio. Ancora una volta dimostra che è più importante l’interesse di parte dell’interesse generale”.
16 giugno 2016