Valeria Zanetti Come saranno rappresentati i territori nell’Ulss provinciale che la Regione sta prefigurando? E la domanda che si sono posti i sindaci dell’azienda sanitaria di Bussolengo, sfociata nell’elenco di osservazioni e proposte spedite questa settimana al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, primo firmatario del progetto di legge che interessa la governace della sanità regionale, agli assessori alla Sanità, Luca Coletto e ai Servizi sociali, Manuela Lanzarin, ai presidenti della conferenza permanente di programmazione sanitaria veneta, Paolo Speranzon e della V commissione consiliare, Fabrizio Boron.
Il documento è stato inoltrato anche ai presidenti delle conferenze dei sindaci del Veneto e per conoscenza al direttore generale dell’Ulss 20 di Verona, commissario della 22 e 21 di Legnago, Pietro Girardi. La discussione sul tema è stata affrontata a Bussolengo nell’ambito dell’ultima riunione convocata a maggio tra primi cittadini e ora che la V commissione di Palazzo Ferro Fini sta riprendendo in mano la proposta legislativa riguardante l’«Azienda per il Governo della sanità della Regione – Azienda Zero. Disposizioni per la individuazione dei nuovi ambiti territoriali delle Ulss», i sindaci dell’Ovest veronese mettono le mani avanti per conservare un po’ del loro ruolo decisionale e di rappresentanza. Già a settembre la Conferenza aveva votato un testo unitario di osservazioni e proposte di modifica al pdl, approvato dalla maggior parte dei 37 Consigli comunali. Ora occorre intervenire sulle novità introdotte dagli emendamenti. «L’Ulss 22 ha specificità rispetto al resto della Regione: i Comuni hanno delegato all’azienda molti servizi, ad esempio l’assistenza sociale di base, i servizi educativo territoriale, stranieri, civile e la tutela minori, realizzando un modello di integrazione socio-sanitaria e di gestione associata», scrive la presidente Graziella Manzato in premessa, per definire il contesto. L’Ulss scaligera provinciale conterà 98 Comuni: la Conferenza – così come prevista dal pdl – non sarà funzionale e in grado di assumere decisioni in maniera efficiente, efficace e partecipata. Il suo organo esecutivo dovrebbe essere una cabina di regia, luogo di sintesi, coordinamento, confronto sovradistrettuale, capace di uniformare i livelli di servizio e di decidere. Da chi dovrebbero essere formati conferenza ed esecutivo? Secondo i sindaci della “22” il nuovo esecutivo dovrà essere composto dai presidenti delle conferenze dei sindaci e da almeno due rappresentanti per ogni esecutivo delle ex UIss. Ogni due anni alla presidenza della conferenza dovrebbero alternarsi gli attuali presidenti delle ex conferenze dei sindaci per garantire pari rappresentanza di tutti i territori e un’assunzione di responsabilità con uguale dignità di tutte le realtà territoriali. Al Consiglio regionale il compito di valutare. ·
L’Arena – 4 giugno 2016