Dare priorità agli over 63 e, magari, con un’attenzione particolare per quelli in situazioni di impiego «a rischio». È una delle ipotesi sul tavolo della cabina di regia economica di Palazzo Chigi, chiamata a confezionare le proposte per la flessibilità in uscita che il Governo intenderebbe adottare con la prossima legge di Bilancio.
Un intervento dalla portata più strutturale non è tuttavia ancora escluso. Soprattutto nel caso in cui, alla fine, dovesse passare la «soluzione creativa»?che prevede il coinvolgimento della banche o altri intermediari per finanziare la cassa che determina un’uscita anticipata per tutti gli aventi diritto. Una soluzione, quest’ultima, low cost per le casse dello Stato e quindi attuabile.
I sindacati chiedono l’apertura di un tavolo di confronto per evitare che, anche questa volta, sulle pensioni il Governo si muova da solo. «Credo si debba passare dagli annunci a una proposta concreta» ha detto ieri la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.
La preoccupazione dei tecnici, quale che sia la soluzione che alla fine verrà adottata insieme con gli annunciati interventi sulla previdenza complementare, è di evitare una ottava salvaguardia per i cosiddetti «esodati», ipotesi tutt’ora rivendicata da diverse associazioni che chiedono una tutela per circa 24mila ex lavoratori rimasti esclusi – a loro dire – dalle sette già in vigore.
Da oggi, intanto, 150mila italiani inizieranno a trovare nella buca delle lettere l’ormai nota “busta arancione” dell’Inps. L’avvio delle prime spedizioni è stato confermato nei giorni scorsi proprio dall’istituto guidato da Tito Boeri in un tweet in cui appunto si annunciava l’avvio delle spedizioni con le simulazioni standard dell’assegno futuro e della data di uscita. Le buste saranno spedite su tutto il territorio nazionale. All’interno della “busta arancione” chi la riceverà troverà tre pagine con la storia contributiva (e il consiglio a controllare l’estratto conto contributivo sul sito dell’Inps), la previsione della data di uscita, l’importo dell’assegno e del rapporto tra busta paga e quanto si avrà in tasca una volta a riposo. L’obiettivo dichiarato è rendere consapevoli e quindi vigili i cittadini.
Il Sole 24 Ore – 26 aprile 2016