“Sugli esiti del biomonitoraggio che la Regione ha realizzato con l’Istituto Superiore di Sanità in seguito all’inquinamento da PFAS, i consiglieri regionali sono stati completamente ignorati. I risultati sono stati presentati ai Sindaci dei Comuni maggiormente interessati, e questo ci sembra più che opportuno, e alla stampa. Nessuna informazione è stata data ai consiglieri che poche settimane fa si erano riuniti in seduta straordinaria per affrontare questa emergenza. Si tratta di uno sgarbo istituzionale incomprensibile. Chiediamo a questo punto l’immediata convocazione della quinta commissione durante la quale vengano illustrati i risultati, cosi lungamente attesi, del biomonitoraggio”.
Questa la presa di posizione dei consiglieri regionali di PD, AMP, M5S e dell’area tosiana che aggiungono: “I risultati del biomonitoraggio hanno confermato quanto già si sapeva: l’acqua è la principale fonte di esposizione alle sostanze perfluoroalchiliche. Ma i risultati sono preoccupanti soprattutto per quel che riguarda il territorio dell’Ulss 5 Ovest Vicentino, in quanto i dati indicano valori molto superiori rispetto alla mediana del territorio dell’Ulss 6 Vicenza e ancora più alti rispetto alle zone abitate da cittadini non esposti. Alla luce di questi risultati, il nostro grido d’allarme è ciò che da tempo denunciamo: non è sufficiente installare i filtri negli acquedotti. Occorre modificare le fonti di approvvigionamento e tutti i cittadini che usano pozzi privati siano collegati al sistema acquedottistico sicuro. Gli interventi sono possibili e, a questo punto, la Regione non può fare alcun passo indietro”.
Consiglio Veneto – 20 aprile 2016