Ieri l’Associazione produttori carni bovine Unicarve, l’Organizzazione produttori Azove, la Cooperativa agricola produttori Castellana e l’Organizzazione produttori scaligera, vista la grave situazione di mercato in cui versa la zootecnia bovina da carne (a causa di diminuzione dei consumi, concorrenza estera dove i costi di produzione sono più bassi, di uilizzo di materie prime di elevata qualità, di parametri più restrittivi per il benessere animale rispetto a quelli di altri Paesi, di costi dei controlli sanitari, di ritardi nella predisposizione dei programmi da parte di Agea per consentire agli organismi pagatori di predisporre i finanziamenti previsti dalla nuova Pac 2014-2020) hanno chiesto alla Regione Veneto di intervenire con provvedimenti urgenti che diano la possibilità di superare la fase critica e consentano di progettare azioni in grado di prevenire i danni della crisi. La lettera
In particolare i punti più «urgenti» posti all’attenzione della Giunta e del Consiglio regionale sono: dichiarazione di stato di crisi della zootecnia bovina da carne veneta; richiesta di autorizzare l’Avepa ad erogare in tempi brevissimi i finanziamenti ancora bloccati per causa delle mancate disposizioni da parte di Agea Coordinamento e per la burocrazia che, di fatto, li blocca; stanziamento urgente di un finanziamento per la divulgazione del marchio Qualità Verificata, con azioni di promozione che coinvolgano i consumatori del Veneto, anche in previsione della costituzione del Consorzio di tutela; richiesta di promuovere verso la grande distribuzione organizzata (Gdo), la distribuzione organizzata (Do) e le macellerie (Nt) che operano in Veneto, l’inserimento dei prodotti a marchio Qualità Verificata; richiesta di intervenire al Ministero delle politiche agricole per sbloccare urgentemente il Sistema di Qualità Nazionale Zootecnia, chiedendo venga emanato al più presto il Decreto applicativo, fermo da oltre una anno.
Unicarve, Azove, Castellana e Scaligera ricordano che la filiera zootecnica in Veneto vale, tra produzione ed indotto, oltre 750 milioni.
L’Arena – 16 aprile 2016