Nasce la maxi Usl di Marca. Da domani una sola azienda sanitaria per tutta la provincia. L’Uls 9 assorbe la 7 (Pieve di Soligo, Conegliano e Vittorio Veneto ) e la 8 (Castelfranco, Asolo e Montebelluna), commissariate. Ma che manterranno tutte i direttori di area sanitaria, sociale e amministrativa.
E al timone, direttore generale della nuova super Usl, arriva un trevigiano doc, da San Lazzaro: Francesco Benazzi, 59 anni, sposato con Cristina, una figlia, Elisabetta, dottoranda in chimica. Alle spalle due mandati nell’Usl 15 Alta Padovana, densi di riconoscimenti (ultimo l’oscar del ministero per l’azienda più efficiente d’Italia e «incoronazione» pubblica a Porta a Porta), modelli da lui creati (i servizi sociosanitari dei comuni delegati dai sindaci all’Usl), e hi-tech (un sistema informatico assai incrociabile). Passato politico illustre: la Dc – a 20 anni – e Forza Italia, dal 1994 al 99, quando da segretario provinciale fu impallinato da Galan. Poi l’impegno nel club Ricerca e lo stop con i primi incarichi pubblici.
A Treviso lo volevano tutti, tanto più dopo l’oscar del governo. Il dottor Benazzi – laurea a Padova, è otorinolaringoiatra – succede a Giorgio Roberti, che va a Bassano.
Per Benazzi, è un sogno che si realizza. E forse anche una piccola grande rivincita personale. Che non ammetterà mai.
«No, è una grandissima sfida, e ho tanta paura», sono le sue prima parole dopo la nomina, ufficializzata ieri a Venezia da Zaia, «oggi non sono riuscito a sorridere, per la tensione: avverto tutto il peso della responsabilità. Avevo 260 mila utenti, adesso sono quasi un milione. Sono onorato della scelta, ringrazio Zaia e anche Mantoan che lo avrà supportato».
Non solo il ritorno a Treviso, ma la super Usl provinciale che fonde Usl 9 con 7 e 8. «Sono tutte aziende sane, da anni hanno ottime gestioni. Fra i miei principi, uno è il gioco di squadra. Le professionalità ci sono, e sono ottime, andranno messe insieme».
L’INTERVISTA
Come affronta la sfida?
«Con umiltà, sono il primo consapevole dei miei limiti. Ma voglio fare davvero il massimo. La prima cosa sarà capire e confrontarsi con tutti».
Ha già un’agenda?
«Zaia ci ha parlato chiaramente: azzerare le liste d’attesa, le code al pronto soccorso, far quadrare i bilanci. E innovare sulla tecnologia. “Grazie tante…”, sono sfide onerosissime. Come quella del nuovo ospedale di Treviso, ringrazio Roberti che ha firmato la concessione».
Come procederà?
«Punto alla sinergie, non alla competizione. Chi è bravo a fare una cosa a Montebelluna deve specializzarsi ancora, e altrettanto chi invece ne fa bene un’altra a Conegliano. Niente doppioni, ma tanta qualità. E su scala provinciale è possibile ragionare in questa ottica».
Lei gode di vasti consensi, anche trasversali, da destra a sinistra. Ha un segreto?
«Guardi, le cose mi passano addosso, non sono quello che resta su un episodio. Parlo, mi confronto, ma quando decido di agire e scelgo, vado fino in fondo».
Ma è vero che fa dei blitz nei reparti?
«Se mi arrivano segnalazioni, certo. Anche in pronto soccorso, la domenica o all’una di notte. Se poi faccio il richiamo, e non succede nulla, allora mi arrabbio davvero».
Ancora un volta la scuola di Treviso è sugli scudi.
«È la scuola di Stellini, ma è la scuola veneta. E poi alcuni principi fondamentali: l’umanizzazione delle cure, il coinvolgimento del personale, l’attenzione ai costi».
Al Ca’ Foncello Benazzi torna dopo quasi 20 anni. I veterani delle Dc dicono che il fatto di aver fatto saltare la giunta di Vittorino Pavan, da giovane consigliere comunale Dc (con lui Cendron e Piovesan) gli costò il… passaggio a Belluno (e Noale) per la pratica ospedaliera. Così il giovane Benazzi si specializza in igiene e in medicina legale. E si perfeziona: master alla Bocconi in gestione e bilanci, corsi a Cuoa e Luiss. Primo incarico, da Stellini, il distretto di Preganziol e Casier (1988), poi quello di Treviso Sud a Mogliano (1994). A cavallo del 2000 Benazzi studia da direttore sanitario a Conegliano: e lo diventa, lì all’Uls 7, nel 2002, per poi passare a Feltre (2005-07). Nel 2008 la prima direzione generale all’Alta Padovana, confermata da Zaia nel 2011. Ieri il grande salto: ora è il numero uno della sanità di Marca.
La Tribuna di Treviso – 31 dicembre 2015