In seguito alle recenti dichiarazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sul rapporto dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) sugli aspetti cancerogeni della carne rossa e delle carni trasformate, e come risposta a un espresso invito del presidente della Commissione Ambiente e sicurezza alimentare del Parlamento Europeo (ENVI), Giovanni La Via, due giorni fa, si è tenuta un’audizione di Roberto Bertollini, rappresentante dell’OMS presso l’Unione Europea.
Pur riconoscendo che le carni sono fonti di proteine, ferro e vitamine necessarie per il corpo umano, Bertollini ha confermato le conclusioni dello studio dello IARC, chiarendone obiettivo e metodologia: lo scopo era quello di capire se le carni rosse e trasformate sono cancerogene per l’uomo o meno, con una risposta netta: “Si o no”. Il rappresentante OMS ha quindi affermato che le carni trasformate sono sicuramente cancerogene per l’uomo, mentre quelle rosse sono “probabilmente cancerogene”.
Dopo l’intervento di Bertollini nove eurodeputati, di diverse delegazioni e gruppi politici, hanno preso la parola esprimendo comuni perplessità su come la questione è stata gestita a livello di comunicazione verso l’opinione pubblica. “Comunicare al pubblico sulla cancerogenicità di determinati alimenti con un semplice “Si o no” fa perdere credibilità all’OMS”, ha evidenziato l’italiano Alberto Cirio (PPE), secondo il quale l’OMS è troppo approssimativo nella sua comunicazione e che è noto a tutti che il consumo eccessivo di alcuni alimenti può essere pericoloso per la salute. Cirio ha poi sottolineato la necessità di prendere in considerazione anche altri fattori, quali gli stili di vita, la dieta complessiva e l’età. Facendo poi riferimento all’articolo del Journal of Clinical Epidemiology che rivela cone il 55,5% delle raccomandazioni dell’OMS abbia un basso fondamento scientifico, Cirio ha osservato che l’OMS non abbia mai smentito tali contestazioni. La formula magica, ha concluso il deputato italiano, sta nel mangiare poco, di tutto e praticare attività fisica.
Sulla stessa linea si è espresso il tedesco Martin Häusling, secondo il quale l’audizione è stata un’occasione importante per relativizzare un dibattito che aveva assunto toni troppo allarmistici. Ponendo l’accento sulla quantità (un alto consumo di carne) che non deve mai essere eccessiva, l’europarlamentare dei Verdi ha poi suggerito di seguire l’esempio dell’Australia, dove si raccomanda una specifica quantità di riferimento per il consumo di carne. Il deputato UE francese Françoise Grossetete (PPE) ha rilevato invece come il rapporto dell’OMS abbia scatenato il panico tra consumatori, allevatori e produttori di carni. A questo punto, ha aggiunto provocatoriamente, è legittimo domandarsi cosa i consumatori e le famiglie possano mangiare, visto che frutta e verdura contengono i pesticidi e il pesce contiene il mercurio.
Anche il parlamentare ungherese Zoltan Balczó ha osservato come i dati forniti dall’OMS possano essere fuorvianti per il cittadino. In particolare, ha anche lui affermato che l’aumento del rischio del cancro al colon (+18%) deve essere combinato con gli altri fattori di rischio (fumo, inquinamento ecc.). Ha quindi chiesto quale fosse la popolazione di riferimento e si è domandato se lo Studio IARC non sia stato troppo basato su dati USA e Regno Unito, dove sono in commercio anche carni clonate.
Il Presidente della Commissione ENVI La Via ha successivamente chiesto a Bertollini di meglio chiarire quali siano le basi scientifiche alla base della ricerca IARC. Nella risposta alle domande dei deputati, il rappresentante OMS ha confermato che i risultati dello studio non cambieranno sebbene vi sia stato un “notevole problema di comunicazione” legato alla pubblicazione dei risultati dello Studio quando quest’ultimo non era ancora disponibile. Bertollini ha concluso informando che la questione viene seguita direttamente dalla Direttrice Generale dell’OMS Margaret Chan e indicando che i risultati dello Studio IARC saranno analizzati prossimamente da un Panel di esperti dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità per tramutarli in più specifiche raccomandazioni sulle quantità di carni rosse e trasformate che è consigliabile consumare, nel quadro di una dieta globalmente salutare. (@francesmorandi, onuitalia.com)
13 novembre 2015