Ieri era il suo ultimo giorno da amministratore delegato della Fondazione «Opera San Camillo», che gestisce ospedali (tra cui l’Irccs di Neuroriabilitazione del Lido), case di riposo, poliambulatori e Centri per la salute mentale in Veneto, Lombardia, Emilia, Toscana, Liguria, Piemonte e Trento. Concluso dunque un mandato quinquennale, Giancarlo Ruscitti si prepara a un nuovo incarico, che sarebbe dovuto iniziare oggi.
Il governatore della Puglia, Michele Emiliano (Pd), lo vuole infatti al suo fianco in veste di direttore generale della Sanità, ruolo che il cardiologo romano con la passione per l’informatica ha già ricoperto per la Regione Veneto, sotto la giunta Galan, dal 2006 al 2010. Il manager è stato convocato da tempo da Emiliano, eletto nel maggio scorso, nel frattempo i rapporti con il presidente della Puglia, ex magistrato, sono andati avanti. E il suo nome rimane nella rosa dei sette super dirigenti da nominare per coordinare Sanità, Bilancio, Sviluppo economico, Agricoltura, Turismo e Cultura, segreteria generale e Mobilità.
Il dirigente, che con un contratto a progetto di due mesi appena espletato con la Provincia di Bolzano ha pure contribuito alla riorganizzazione della Sanità dell’Alto Adige, aspettava ieri il decreto di nomina. Ma la giunta di Bari l’ha fatto slittare, perché Emiliano ha deciso di inviare i curricula dei candidati all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), che ha sottolineato agli enti pubblici l’opportunità di poter vagliare gli incartamenti relativi a procedimenti strategici, come appunto le nomine dei top manager. Dalla Regione confidano in una risposta rapida, incentrata sulla verifica delle condizioni previste dal decreto legislativo 30 del 2013 sulla inconferibilità e incompatibilità degli incarichi. Fattispecie, queste ultime, che scattano per esempio in presenza di condanna definitiva.
In attesa del riscontro da parte dell’ente coordinato da Raffaele Cantone, che la giunta di Bari spera si esprima nel giro di qualche giorno, i sette dipartimenti interessati restano sotto la guida dei direttori in scadenza tra ottobre e novembre, ma in caso di necessità suscettibili di proroga.
Fino a ufficializzazione avvenuta Ruscitti preferisce non rilasciare dichiarazioni, lasciando parlare le motivazioni che hanno spinto il governatore della Puglia a scegliere proprio lui. L’intenzione è di risanare una sanità con 600 milioni di euro di disavanzo accumulato da appena sei Asl. L’obiettivo, spiegano dalla presidenza, è di riorganizzare il sistema guardando ai modelli migliori d’Italia, appunto Veneto, Lombardia e Toscana. In questo momento di stand by il manager romano, che però vive a Venezia con le famiglia, non sta con le mani in mano. Dal 2013 è consigliere delegato per le attività sociosanitarie dell’Opera Santa Maria della Carità di Venezia, fondazione nel 1955 creata dall’allora Patriarca Angelo Roncalli e convenzionata con gli enti pubblici, tra i quali l’Usl 12 Veneziana. Gestisce residenze per malati di Alzheimer, anziani autosufficienti e non; comunità per minori, disabili fisici e psichiatrici, tossicodipendenti e alcoldipendenti e malati di Aids; hospice per pazienti terminali oncologici. Dal 2012 il top manager di area cattolica è poi nel Consiglio direttivo del Centro Ricerche e Studi in management sanitario dell’Università Cattolica di Milano.
tratto da Michela Nicolussi Moro – Il Corriere del Veneto – 1 ottobre 2015