Dopo un’assenza di 3 mesi, l’influenza aviaria è tornata in Corea del Sud: sono stati infatti identificati tre focolai, apparentemente non correlati. Ma nuovi focolai di forme altamente patogene della malattia sono stati segnalati in queste ultime settimane anche in Vietnam, Taiwan, Nigeria e Costa d’Avorio.
L’influenza aviaria torna in Asia e in Africa L’agenzia di stampa coreana Yonhap riferisce che il ministero dell’agricoltura a Seoul ha confermato che le anatre di due aziende agricole in Naju e Gangjin sono risultate positive per l’influenza aviaria. Viene inoltre segnalato l’abbattimento di 14.800 uccelli per fermare la diffusione del virus, ma non è stata ancora rilevata la tipologia. Nel paese l’ultimo focolaio di influenza aviaria risale allo scorso giugno.
Secondo i rapporti presentati dalle autorità veterinarie per l’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE), nelle ultime settimane il Vietnam sta combattendo contro l’influenza aviaria ad alta patogenicità su 2 fronti. Da fine di agosto, ci sono stati 4 focolai confermati causati dal sottotipo H5N1 del virus. Hanno colpito prevalentemente allevamenti rurali. Dopo la prima recente epidemia di influenza aviaria rilevata lo scorso agosto del 2015 nel nord del paese, causata dal virus ad alta patogenicità H5N6, l’autorità veterinaria di Hanoi ha registrato un ulteriore focolaio in un allevamento rurale di 8.600 capi.
Il Taiwan è stato colpito da 2 diversi virus di aviaria ad alta patogenicità. Dall’inizio del mese di settembre, l’autorità veterinaria nazionale, ha riferito al OIE un’epidemia causata dal virus H5N2 che ha coinvolto 23.200 polli, e uno focolaio del ceppo H5N8 che ha colpito 7.000 anatre. Quest’ultimo ha causato un nuovo focolaio nella contea di Pingtung, sempre sulle anatre. Le autorità hanno emesso un avviso all’inizio del mese di settembre, avvertendo gli allevatori dei maggiori rischi legati alla migrazione stagionale, e alle recenti forte piogge.
Dall’inizio di settembre, la Nigeria ha riportato un totale di 44 nuovi focolai di aviaria ad alta patogenicità H5N1, alcuni dei quali risalgono a gennaio. I primi casi si erano registrati in stati settentrionali del paese, al confine con il Niger; le zone dei fiumi Lagos e Delta stati sono stati colpiti più recentemente. Un focolaio è stato individuato in un mercato di uccelli vivi. Nel complesso le epidemie hanno coinvolto 235.000 uccelli. Secondo il Daily Post il 23 settembre, si è verificato un nuovo focolaio nello stato di Lagos, colpendo 60.000 capi di pollame.
Lo scorso aprile, la Costa d’Avorio ha riportato all’OIE 6 nuovi focolai di aviaria ad alta patogenicità H5N1che ha coinvolto 3 aziende agricole e 3 allevamenti a carattere familiare, per un totale di 7.428 uccelli.
A seguito dei precedenti focolai di influenza, le autorità veterinarie della Germania e del Belize hanno revocato le precedenti restrizioni volte ad arrestare la diffusione del virus.
L’USDA riferisce che i casi di aviaria H5N2 sono stati risolti in: Arkansas, California, Idaho, Indiana, Kansas, Missouri, Montana, North Dakota, Oregon, Washington e Wisconsin.
Fonte WattAgNet (da Unaitalia) – 27 settembre 2015