Una mobilitazione per salvare gli anfibi dei Colli Euganei. E’ quanto chiedono a Regione e Provincia i volontari impegnati a salvare rospi, rane, salamandre e tritoni nel parco regionale padovano. Ogni anno, a febbraio, gli anfibi migrano in massa dal sottobosco in collina agli stagni in pianura durante il periodo dell’accoppiamento, per poi ripercorrere la strada al contrario, all’inizio della primavera, insieme ai piccoli.
Un percorso molto pericoloso e, spesso, letale. Per raggiungere gli stagni, infatti, sono costretti ad attraversare strade molto trafficare, terminando spesso il loro cammino tra le ruote delle auto. «Sono animali fondamentali.
La presenza degli anfibi – spiega uno dei volontari, Michele Favaron – non è solo indicatore della salubrità dell’ecosistema. Rane e rospi sono anche importanti per l’agricoltura, dal momento che mangiano insetti e lumache dannose per le coltivazioni». Molti volontari sono impegnati, da anni, per cercare di proteggere queste specie a rischio. «Rospi, rane, salamandre sono animali notturni – continua a spiegare Favaron – quindi si spostano al tramonto. Noi volontari siamo nelle zone abitualmente attraversate dagli anfibi più o meno dalle sei del pomeriggio fino all’una di notte. Il nostro compito è quello di traghettarli da una parte all’altra della strada, cercando di salvarne il più possibile. Però siamo troppo pochi. Le attività dei vari gruppi sono spesso scollegate, molti giorni rimangono scoperti, i turni sono molto lunghi e si protraggono per diversi mesi, divenendo impossibili da sostenere come tempo e come costi». La richiesta è multipla: sottopassaggi stradali adeguati, la posa di reti e barriere anti-attraversamento per animali, e il ripristino di stagni e fossati.
Angela Tisbe Ciociola – Il Corriere del Veneto – 28 luglio 2015