La «guerra» di Giuseppe Dal Ben diventa quella di Luca Zaia. Si sa che il dg dell’Usl 12 è un pupillo del governatore appena rieletto e infatti ieri, dopo la pubblicazione della notizia del contestato verdetto dell’arbitrato sul project financing dell’Ospedale dell’Angelo – sia i privati che il pubblico sono soddisfatti per la vittoria, ma entrambi sembrerebbero anche intenzionati a impugnare per la parte restante – Zaia ha rilanciato.
«La decisione, favorevole alla rinegoziazione del project, è un segnale molto importante sulla strada di una ridiscussione generale della questione del finanziamento delle opere pubbliche quale la mia giunta ha intenzione di andare fino in fondo». L’Ospedale dell’Angelo e la sua sfida ai privati saranno dunque apripista di una revisione più complessiva. Il collegio ha infatti ritenuto che anche ai project vada applicata la spending review del 10 per cento (dal 2013, mentre per il 2012 è del 5 per cento), consentendo all’azienda sanitaria un risparmio di oltre 7 milioni annui, visto che il canone è di circa 73 milioni ogni dodici mesi, per un totale di 140 milioni nell’arco di tutta la concessione. Gli arbitri hanno poi accolto altre contestazioni dell’Usl per 18 milioni di euro (sempre spalmate sui circa vent’anni rimanenti), ne stanno valutando altri 20, mentre hanno bocciato la richiesta di «auto-ridursi» le fatture fino a due terzi, sulla base della spesa media delle altre Usl regionali, così come quella – ben più ultimativa – di annullare il contratto per i suoi tassi usurari.
«Uno dei primi 18 progetti di legge a mia firma ha proprio come oggetto le verifica dei project che saranno stipulati e di quelli avviati», aggiunge Zaia, che auspica una convergenza anche dell’opposizione su questo tema. Quel che è certo è che ieri anche il Pd ha dato atto a Dal Ben del successo. «Ora si proceda con la spending review anche per tutti gli altri ospedali veneti costruiti attraverso questo procedura di finanziamento – dice il consigliere regionale Claudio Sinigaglia, che nella scorsa legislatura era vicepresidente della commissione Sanità – va seguita la stessa strada anche per gli ospedali di Santorso, Montebelluna, Castelfranco e Schiavonia». Sinigaglia ricorda che questo è stato per un paio d’anni un pallino del Pd a Palazzo Ferro-Fini. «E’ un passo importante per correggere la stortura di uno strumento che negli ultimi anni ha appesantito il bilancio dell’azienda socio-sanitaria – aggiunge Gabriele Scaramuzza, referente del partito veneziano sui temi della sanità – Ma la Regione può fare di più: da anni sosteniamo che Palazzo Balbi dovrebbe assumersi direttamente i canoni del project tra le spese per gli investimenti, per consentire all’Usl di liberare ricorse per potenziare la rete territoriale e l’assistenza distrettuale». (a.zo.)
Il Corriere del Veneto – 15 luglio 2015