Oltre tre ore di dibattito in aula con la presenza del commissario al Commercio Malmstrom, soddisfazione per il testo di compromesso redatto dopo il rinvio e le polemiche di un mese fa. Oggi sarà il giorno della verità, ma dopo mesi di discussione sembra che la quadra sia stata finalmente trovata.
I Parlamento europeo dovrà votare la risoluzione redatta dal deputato Bernd Lange (S&D) sul Ttip, il partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti fra l’Unione europea e gli Stati Uniti, che fornirà alla Commissione le linee guida per il proseguo dei negoziati con gli Usa. La votazione si sarebbe dovuta svolgere il mese scorso, ma per evitare una clamorosa bocciatura del testo gli europarlamentari avevano preferito rimandare e avere il tempo di trovare un accordo sul controverso Isds, gli arbitrati privati per la risoluzione delle controversie tra investitori e Stato. Ora, come aveva già scritto EUNEWS, il compromesso è stato trovato grazie al contributo di 14 commissioni parlamentari e domani il testo dovrebbe essere approvato senza grossi problemi.
Ad aprire il dibatto fiume di ieri mattina è stato il relatore Lange, che ha arringato i colleghi con frasi ad effetto come “questo è il momento dei Parlamenti, non solo dei negoziatori” e “siamo noi che dobbiamo decidere i principi e le norme per fissare gli standard”. Poi è stato il turno del commissario europeo al Commercio, Cecilia Malmstrom. “A luglio il presidente Jean-Claude Juncker è venuto qui a presentare la sua agenda – ha spiegato – e ha detto che il Ttip è una delle sue principali priorità. Il Parlamento ha approvato a larga maggioranza questa agenda perché il Ttip è parte essenziale della strategia per aprirsi ai mercati in tutto il mondo”. “Il Ttip è frutto del negoziato più aperto in assoluto – ha aggiunto il commissario – noi abbiamo detto agli americani la nostra posizione sulla salute pubblica e chiarito che sull’argomento non ci saranno concessioni. Abbiamo anche concordato che nulla cambierà il fatto che sono gli Stati membri a decidere come organizzare i propri servizi pubblici”. Sugli arbitrati internazionali, Malmstrom ha spiegato che anche la Commissione condivide l’opinione di chi vorrebbe che in futuro le controversie “vengano risolte da un tribunale internazionale con un giudice e diritto d’appello”.
Durante la discussione in aula i complimenti per il “lavoro erculeo” del relatore Lange sono arrivati da quasi ogni angolo dell’emiciclo. Soddisfatti, ovviamente, i socialisti, secondo i quali sono stati fatti “molti passi in avanti” visto che ora “la Commissione e la maggior parte del Parlamento hanno accettato che l’Isds ordinario è morto e che la protezione degli investitori deve essere più trasparente”, come ha dichiarato il deputato David Martin. La Commissione Agricoltura del Parlamento Ue “chiede un risultato ambizioso ed equilibrato dei negoziati che possa migliorare l’accesso dei nostri prodotti agroalimentari al mercato americano – ha aggiunto il socialista Paolo de Castro – ma che non metta in discussione le norme Ue sulla salute umana, sulla tutela dell’ambiente, e sulla sicurezza alimentare”.
“Il risultato è molto valido” ha dichiarato Jerzy Buzek, membro del Ppe ed ex presidente del Parlamento Ue, “ma non uscirà niente di positivo da quest’accordo – ha poi osservato – se il prezzo dell’energia resterà così alto per tutti. Ci sono troppe tasse che rendono cara energia in Europa”. A restare completamente contrari al partenariato transatlantico sono la Gue, i Verdi, gli euroscettici EFDD e la nuova formazione di Marine Le Pen. Gli arbitrati privati “sono solo un cavallo di Troia che porta all’interno le multinazionali” ha scandito in aula l’europarlamentare Eleonora Forenza (Gue), che ha invocato un referendum europeo sul Ttip sul modello di quello appena svoltosi in Grecia.
Chiudendo le oltre tre ore di dibattito, il commissario Malmstrom (secondo la quale “la maggioranza dei cittadini europei sostiene i negoziati”) ha voluto rivolgere parole rassicuranti all’emiciclo. “La nostra normativa sugli ogm non cambierà – ha affermato –mentre riguardo all’Isds abbiamo l’opportunità di sbarazzarsi di un sistema obsoleto e crearne uno nuovo. Qualcosa che definisca chiaramente che gli Stati hanno il diritto di regolamentare e proteggere i cittadini”. “Ho l’impressione che l’Isds sia diventato un simbolo – ha concluso il deputato Lange – ma la risoluzione riguarda un ventaglio di proposte molto più ampio”. “Questo è un mandato chiaro per la Commissione – ha aggiunto – poi alla fine faremo un raffronto con il testo dell’accordo e capiremo se lo possiamo accettare”.
Eunews – 8 luglio 2015