Dovrebbero incontrarsi oggi, forse tutti insieme, più probabilmente alla spicciolata, a San Vendemiano, il paese di Luca Zaia. O almeno così sperano i dieci aspiranti assessori da giorni in trepidante attesa di una telefonata del governatore, che ha annunciato per domani, nella cornice di un consiglio straordinario, la presentazione della sua squadra di giunta.
A ieri, nessuno poteva dirsi sicuro di nulla: molti non sanno neppure se saranno nell’esecutivo e quelli che lo sanno comunque non conoscono le deleghe. «Niente di nuovo – ricorda un ex assessore – anche nel 2010 Luca fece così. Tutti convocati al mattino allo Sheraton di Padova e un’ora e mezza dopo c’erano già i giornalisti. Le deleghe ci furono consegnate chiuse in una busta». Pare che le cose siano andate più o meno così anche con l’elezione di Roberto Ciambetti alla presidenza del consiglio: telefonata al diretto interessato giovedì sera e comunicazione al gruppo Lega-Lista Zaia venerdì mattina, a 5 ore dal voto. Sarà. Certo è che più di qualcuno tra coloro a cui venerdì Zaia ha sussurrato: «Mi raccomando, stai in zona questo fine settimana», comincia a preoccuparsi: «Ancora non l’ho sentito… non è che ha cambiato idea?».
I nomi sono quelli che circolano dal giorno successivo all’elezione, in base alla ferrea regola «uno per provincia» con la dovuta attenzione alle donne. Per Treviso c’è l’ex capogruppo Federico Caner, che entrerà in giunta da esterno, pare per occuparsi di Bilancio, mentre sono in calo le quotazioni di Silvia Rizzotto, che essendo già presidente di Asco Holding cumulerebbe troppi incarichi (così dicono in Lega). Per Venezia c’è l’ex sindaco di Jesolo Francesco Calzavara, probabile al Turismo, per Belluno l’ex presidente della Provincia Gianpaolo Bottacin, che avrebbe la Protezione civile. Da Verona arriverà Luca Coletto, riconfermatissimo alla Sanità (anche se la delega sul nuovo ospedale di Padova sarà a metà col sindaco della città del Santo, Massimo Bitonci), mentre per Vicenza ci sono due donne, l’assessore uscente al Lavoro e all’Istruzione Elena Donazzan (dovrebbe riottenere lo stesso incarico) e l’ex sindaco di Rosà Manuela Lanzarin, che potrebbe ereditare il Sociale che fu di Remo Sernagiotto prima e Davide Bendinelli poi. Per Rovigo torna in pista l’ex consigliere regionale, ora sindaco di Stienta, Cristiano Corazzari mentre in quota Padova Zaia deve sciogliere un piccolo ingorgo: c’è Roberto Marcato (favorito), c’è Fabrizio Boron (sponsorizzato da Bitonci) e c’è Giuseppe Pan, escluso a sorpresa dalla Corte d’appello e ora in lizza per un posto da assessore esterno. C’è spazio solo per due di loro, uno tra Boron e Marcato (ovviamente non Pan) potrebbe essere dirottato alla guida del gruppo Lega-lista Zaia al Ferro Fini, ruolo per cui si fanno pure i nomi di Nicola Finco e Marino Finozzi. Fatti due conti, resta libera ancora una casella, che per mettersi al riparo dai ricorsi sulle quote rosa dovrebbe andare ad una donna. A Palazzo dicono sarà un’esterna e circola un’ipotesi clamorosa: il segretario regionale della Cisl Franca Porto. Il suo mandato scade tra due anni e non può più ricandidarsi. Se mai dovesse essere così a traghettare il sindacato verso il congresso sarebbe il segretario aggiunto Onofrio Rota. Scontata, a quel punto, la delega sul Lavoro.
Il Corriere del Veneto – 28 giugno 2015