II Governo prepara la riorganizzazione dei ministeri. Il relatore della riforma Pa alla Camera, Ernesto Carbone (Pd) ha depositato ieri in commissione Affari costituzionali un emendamento che consente all’esecutivo con i decreti attuativi della delega Madia di utilizzare una «maggiore flessibilità nella disciplina sull’organizzazione dei dicasteri».
Una flessibilità da realizzare «con la semplificazione dei procedimenti di adozione dei regolamenti di organizzazione, anche modificandone la forma giuridica per consentire il passaggio dal modello dei dipartimenti a quello del segreta rio generale e viceversa in relazione alle esigenze di coordinamento». Una sorta di misura “grimaldello” finalizzata a rimodellare l’assetto organizzativo dei ministeri, in primis quelli che al momento incorporano la figura del segretario generale, ma che, almeno sulla carta, potrebbe consentire all’esecutivo anche di agire sulla fisionomia dei singoli dicasteri.
ALTRI CORRETTIVI Limite unico del 10% per la quota di dirigenti esterni. Incarichi incompatibili: ok allo stralcio della correzione sulla Severino Nel nuovo pacchetto di ritocchi del relatore compare anche una mini-riforma della natura e della durata degli incarichi dell’Avvocatura generale dello Stato con l’eliminazione del paletto dell’anzianità Nella proposta di modifica si dispone che gli incarichi direttivi non solo sono conferiti ad avvocati dello Stato che debbano essere collocati a riposo entro quattro anni dalla data di avvio della procedura selettiva. Un altro emendamento a firma Carbone introduce il riassetto delle autorità portuali, governance compresa, anche con l’obiettivo di giungere a una riduzione delle strutture. L’emendamento prevede anche procedure doganali e amministrative “sprint” e unificate per favorire lo sbarco celere delle merci. Presentato anche un ritocco sulle Camere di commercio: I Società partecipate • La Commissione Affari costituzionali ha già approvato l’articolo sulle partecipate. Tra le novità introdotte dalla Camera le sanzioni, in termini di minori trasferimenti dello Stato, nei confronti delle amministrazioni che rallentano il processo di riduzione e riorganizzazione delle società partecipate. Il Governo dovrà anche definire contratti di servizio tipo per ciascun servizio pubblico locale
Il Sole 24 Ore – 26 giugno 2015