Beniamino Bonardi. In Francia, un agnello geneticamente modificato con una proteina di medusa è entrato nella catena alimentare. Il fatto risale all’autunno 2014, ma la notizia è stata data ieri dal quotidiano Le Parisien e confermata dall’Inra, l’Istituto nazionale di ricerca agronomica, che sta conducendo uno studio medico sull’infarto. L’Inra, che rassicura sull’assenza di rischi sanitari, ha informato l’autorità giudiziaria attribuendo l’accaduto al comportamento di due dipendenti dell’Istituto.
Nel 2010, in un laboratorio dell’Inra, nell’ambito di una ricerca sul trapianto in caso d’insufficienza cardiaca, fu inserita in un agnello una proteina della medusa. Questa ha il potere di rendere le cellule fluorescenti, cosa che può facilitarne il trapianto dopo un infarto miocardico. Nella primavera del 2014, questa pecora partorì un agnello, chiamato Rubis, che in agosto fu inviato a un macello, in violazione del divieto previsto dal Codice dell’ambiente. Da lì venne poi venduto il 28 ottobre. L’Inra, venuto a conoscenza del fatto il 5 novembre, ha condotto un’indagine amministrativa, da cui sono emerse tensioni e disfunzioni nella struttura in cui era ospitato l’agnello Rubis. Il 15 giugno, tutte le informazioni sono state trasmesse all’autorità giudiziaria.
Benoît Malpaux, direttore del centro dell’Inra di Jouy-en-Josas, ha dichiarato che si tratta di fatti “inaccettabili, che richiedono la massima severità. Siamo un istituto di livello mondiale e non possiamo tollerare un simile comportamento”.
Il Fatto alimentare – 26 giugno 2015