Qualcuno, per la prima volta negli ultimi anni, si troverà a pagare meno. Una felice eccezione in una serie che ha visto le tasse universitarie sempre al rialzo. In una decina d’anni il risultato fa impressione: studiare all’università di Verona oggi costa più del doppio rispetto a qualche anno fa.
Il dato emerge da uno studio condotto a livello nazionale dall’Udu, l’Unione degli Universitari, associazione e sindacato studentesco, sulla base di dati a disposizione del Miur. Basandosi sull’aumento nell’ultimo decennio, Verona è la quarta università nella classifica redatta tra tutti gli atenei statali, dietro a Lecce, Varese e Trento. Rimane, comunque, la più economica del Veneto, dietro di pochi euro a quella di Padova (tassazione media 1.521 euro in riva all’Adige, 1.535 nella città del Santo, sostanzialmente invariata, però, negli ultimi anni) e alla Ca’ Foscari di Venezia che, con i suoi 2.000 euro di media, è tra le più costose d’Italia. A stupire, però, è l’aumento percentuale, calcolato nei termini del 124% in dieci anni esatti. Nell’anno accademico 2004-2005, infatti, gli studenti pagavano mediamente 678 euro a testa. Aumento che si è avuto soprattutto nel corso di due anni: il 2007, quando l’università scaligera rimodulò in maniera sensibile i costi d’iscrizione e il 2011, anno in cui aumentarono soprattutto corsi come Giurisprudenza ed Economia. Negli ultimi anni l’aumento, pur più lieve, è continuato: per quanto riguarda il 2014 l’Udu ha contato un 8% di costo in più rispetto all’anno accademico precedente. «Il quadro che emerge è penalizzante per gli studenti veronesi – è il commento di Maria Giovanna Sandri, coordinatrice di Udu per l’ateneo scaligero – ci troviamo a pagare 400 euro in più rispetto alla media italiana: inoltre Verona è nella top ten degli atenei più costosi. Da anni denunciamo come la situazione sia ormai insostenibile». Una buona notizia, dall’anno prossimo, riguarderà però gli studenti di Odontoiatria, uno dei corsi più costosi a Verona, le cui tasse possono raggiungere, in caso di coefficiente Iseeu elevato, i 3.039 euro. Pagheranno un po’ meno, grazie al nuovo premio suppletivo per responsabilità civile, previsto dall’assicurazione (che è obbligatoria): da settembre sarà di 36,68 euro, anziché di 227 euro. Un risparmio dovuto al fatto che l’università ha cambiato polizza: tutti gli altri studenti, però, vedranno un leggero aumento per l’assicurazione infortuni, che passerà da 3,50 a 6,96 euro. Pagheranno meno anche i laureandi che devono soltanto discutere la tesi: per quelli che si trovano in quella condizione dopo un anno, il contributo sarà ridotto del 50%. Ridotta poi la mora per i ritardi nei pagamenti (da 20 a 50 euro, 100 euro dopo sessanta giorni) e previsti bonus di 500 euro per chi si laurea in tempo e decide di proseguire con una «magistrale». «Siamo soddisfatti di queste misure – fa sapere Jenny Romeo, presidente del Consiglio degli Studenti – soprattutto la riduzione della mora beneficeranno almeno 400 studenti». «Verificheremo la situazione delle tasse – è la promessa di Giorgio Gosetti, delegato del rettore al Diritto allo studio – anche se va sottolineato che mai in nessun caso è stata superata la soglia prevista per legge del 20% rispetto al Fondo di finanziamento ordinario».
Davide Orsato – Il Corriere del Veneto – 13 giugno 2015