La stangata retroattiva sui fondi pensione porta nelle casse dello Stato 1,1 miliardi nel primo bimestre del 2015: un dato superiore del 93% rispetto all’anno precedente grazie all’aumento dall’11,5 al 20% dell’aliquota dell’imposta sostitutiva sul risultato di gestione delle forme pensionistiche complementari, introdotto con effetto retroattivo dalla legge di Stabilità 2015.
Al sostegno delle entrate nei primi due mesi del 2015 ha contribuito il versamento del 16 febbraio effettuato da istituti di credito e intermediari dell’imposta sostitutiva applicata al “maturato” delle gestioni individuali di portafoglio: si tratta di 500 milioni (pari a +61,7%) dovuti principalmente all’aumento dal 20 al 26% delle rendite finanziarie applicate al risparmio gestito.
Il dato emerge dall’ultimo bollettino delle entrate tributarie che, nonostante l’incasso dovuto all’imposta sui fondi pensione, segna complessivamente un valore negativo dello 0,8% rispetto al 2014.
A calare sono soprattutto le imposte indirette: in particolare l’Iva ha “perso” 705 milioni a causa della flessione relativa agli scambi interni (–5,0%) e di quella relativa alle importazioni da Paesi extra Ue (–8,8%). A livello settoriale la dinamica negativa dell’Iva sugli scambi interni è stata determinata dal settore delle fornitura di energia elettrica, gas, aria condizionata (–39,5%), oltre che dall’industria (-15,7%) e dal settore privati (-4%), che annullano i dati positivi dei settori del commercio degli autoveicoli (+12,8%) e del commercio al dettaglio (+11,0%).
Più in generale, le imposte indirette sono calate del 4,7% (-1.162 milioni) rispetto agli stessi mesi dello scorso anno. L’imposta di bollo segnala, invece, una variazione positiva del 16% (+111 milioni di euro).
Tra le altre imposte indirette si osserva il decremento del gettito dell’accisa sui prodotti energetici (oli minerali) del 9,3% (-315 milioni di euro) e dell’accisa sul gas naturale per combustione (gas metano) pari a -7,8% (-50 milioni di euro).
Le imposte dirette sono, invece, in aumento rispetto al 2014 e registrano un gettito complessivamente pari a 37.196 milioni, con una crescita dell’1,9% (+678 milioni di euro). L’Irpef è rimasta sostanzialmente stabile (-0,1% pari a -36 milioni) e riflette sia gli incrementi delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore privato (+2,3%) e dei lavoratori autonomi (+0,6%), sia le flessioni delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico (-2,6%) e dei versamenti in autoliquidazione (-1,6%).
A far registrare un forte aumento è anche l’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze, che è cresciuta del 61,7% (pari a +500 milioni di euro), mentre quella sostitutiva sul valore dell’attivo dei fondi pensione cresce del 93% (pari a +530 milioni di euro), rispetto al primo bimestre dello scorso anno.
Il primo bimestre 2015 è stato positivo per quel che riguarda le ritenute a titolo di acconto applicate ai pagamenti relativi ai bonifici relativi agli oneri deducibili o alle spese per le quali spetta la detrazione d’imposta: lo Stato ha incassato 237 milioni, il 3% in più rispetto al 2014. Rientrano nel conto del ministero anche le entrate relative ai giochi che presentano, nel complesso, un calo dello 0,8%.
C’è, poi, il capitolo riguardante l’attività di accertamento che registra un aumento del 32,6% (+727 milioni di euro).
Francesca Milano e Marco Mobili – Il Sole 24 Ore – 8 aprile 2015