“Ci sono alcuni aspetti tecnici ancora da approfondire e probabilmente ci vorrà ancora una, massimo due settimane per definire l’Intesa” anche se per un provvedimento normativo si dovrà aspettare fine aprile. Lo confermano Regioni e Ministero specificando che la scadenza del 31 marzo sarà ritenuta “non vincolante”. Lorenzin propone tagli selettivi mentre le Regioni puntano ad interventi più uniformi sulle grandi leve di spesa.
“Ci sono alcuni aspetti ancora da approfondire e probabilmente ci vorrà ancora una, massimo due settimane per definire l’Intesa” che deve stabilire nello specifico dove saranno allocati i 2,5 mld di riduzione del Fondo sanitario 2015 (2 miliardi in meno per le Regioni ordinarie e 352 milioni per quelle a statuto speciale oltre a 285 milioni di finanziamenti in meno per l’edilizia ospedaliera). Secondo quanto si apprende da fonti regionali, slitta la scadenza del 31 marzo (domani ndr) che sarà ritenuta “non vincolante” dalle due parti.
La conferma del rinvio arriva anche dal Ministero della Salute che evidenzia come “ci saranno nei prossimi giorni degli ulteriori incontri” per definire le misure. Secondo quanto si apprende è “probabile che l’intesa politica si possa raggiungere anche in settimana” mentre i tempi per il provvedimento di legge vero e proprio che dovrà recepire i punti salienti dell’intesa dovrebbero slittare a fine aprile
In ballo, al di là, dei numeri precisi, vi sarebbe la proposta ministeriale che prevederebbe misure più selettive su sprechi e costi standard e la versione delle Regioni che dovrebbe incidere in modo uniforme più sulle “grandi leve” della spesa sanitaria. La sensazione è che un compromesso sia molto vicino e che si stia ragionando per una riduzione dell’impatto sul settore farmaceutico.
L.F. – Quotidiano sanità – 31 marzo 2015