Si è svolta il 13 marzo la riunione operativa dell’Unità di progetto, costituita per il contrasto e l’eradicazione della peste suina africana (PSA) in Sardegna, per esaminare e valutare lo stato di avanzamento del Piano straordinario recentemente approvato dalla Commissione europea e prima ancora dal Ministero della Salute.
All’incontro hanno partecipato tutti i rappresentanti di parte regionale, quelli di parte statale, con il Direttore generale della Sanità animale Dott. Silvio Borrello e il rappresentante del Centro nazionale di referenza per le pesti suine Dott. Francesco Feliziani, della Commissione europea Dott. Alberto Laddomada e dell’Università di Sassari Prof. Marco Pittau.
In apertura è stata riaffermata la determinazione che l’intera struttura regionale pone nell’attuare l’obiettivo strategico di eradicare la peste suina africana dalla Sardegna, che la Giunta regionale ha richiamato tra i primi obiettivi della propria azione di governo, e che sta producendo i primi effetti.
Lunga la lista degli argomenti trattati nel corso della riunione, che è iniziata alle 10 ed è terminata alle ore 16, che hanno spaziato dalla situazione epidemiologica della PSA, al progetto di informazione e formazione per gli operatori agricoli, alla verifica dei dati rilevati nel corso della stagione venatoria sui cinghiali.
E’ stato fatto anche un quadro delle iniziative in corso per approntare quanto necessario per garantire e facilitare le azioni di depopolamento e smaltimento dei suini affetti dal virus o allevati in modo illegale.
Piena la convergenza, da parte delle diverse componenti istituzionali, sulle azioni sin qui intraprese e sul percorso tracciato dal Piano.
Anche su uno degli argomenti certamente più controversi, quello relativo al divieto vigente di “esportazione” dalla Sardegna di prodotti di origine suina “termizzati”, che vede posizioni differenziate tra Regione Sardegna e Ministero, è stato possibile raggiungere una intesa che consente di porre basi certe al superamento di questo divieto.
E’ stato stabilito che, a cura dell’Osservatorio epidemiologico della Sardegna, verrà aggiornata, entro la prossima settimana, la restituzione cartografica della presenza e diffusione della PSA in Sardegna, con la puntuale individuazione delle aree interessate, in modo da poter circoscrivere gli ambiti esclusi dalla possibilità di esportare i prodotti “termizzati”.
Infine, il responsabile dell’Unità di progetto certificherà al Ministero della Salute, grazie a una verifica effettuata dal Servizio di Prevenzione dell’Assessorato della Sanità, in collaborazione con i Dipartimenti di Veterinaria e Agraria dell’Università di Sassari, presso gli stabilimenti di produzione, l’esistenza degli standard previsti dalle norme per la produzione di alimenti di origine suina “termizzati”.
Con questa intesa si sono poste basi certe per il superamento del divieto esistente e consentire così la qualificata partecipazione della Sardegna all’Expò 2015, anche con alcuni dei prodotti più tradizionali della propria cultura gastronomica.
16 marzo 2015