E’ un conto-Imu da quasi quattrocentomila euro quello che l’amministrazione comunale di Soave ha presentato all’Usl 20 di Verona per l’ex ospedale. Tutto ruota attorno al pagamento dell’imposta Imu per le annate 2008-2009 e 2010: alla richiesta di pagamento scattata dal Comune di Soave, però, l’Usl 20 ha deciso di rispondere «picche».
E lo ha fatto con tanto di normativa in mano: tra i soggetti che risulterebbero esentati dal pagamento dell’imposta Imu sulla scorta dell’articolo 1 della legge che ha introdotto l’Ici (poi diventata, appunto, Imu) risultano comprese proprio le Unità sanitarie locali. Forte di tale sostegno normativo, dunque, l’Usl 20 ha deciso di rigettare la richiesta di pagamento ricevuta dal municipio di Soave presentando immediato ricorso contro gli avvisi di accertamento. Del contenzioso, adesso, dovrà occuparsi la commissione tributaria provinciale di Verona mentre resta ancora da definire il futuro dell’ex ospedale di Soave. Si tratta, al momento, di una struttura dismessa ma tuttora di proprietà dell’Usl 20 e con una destinazione d’uso di tipo assistenziale. In passato, si era già tentato di dare corso a un accordo di programma tra Comune di Soave e Usl 20, ma non si è approdati ad alcunché di concreto. Della questione prossimamente verrà quindi chiamata a occuparsi la Regione, in particolare la quinta commissione. Senza un via libera da Venezia, infatti, per l’Usl 20 risulterebbe impossibile procedere alla cessione dell’ex ospedale.
La. Ted. – Corriere di Verona – 22 febbraio 2015