L’ipotesi di lavoro. Sulla fattura elettronica sarà possibile scegliere fra l’invio parziale dei dati o la spedizione dell’intero documento. Il Governo frena e cestina sul nascere l’ipotesi di far la guerra al “nero” con una nuova imposta di bollo applicata ai versamenti giornalieri in banca o poste superiori ai 200 euro.
Un’ipotesi riportata ieri su queste pagine nel raccontare lo schema di decreto sulla fatturazione elettronica e lo scontrino digitale che il Governo conta di presentare venerdì prossimo al Consiglio dei ministri. Per la tracciabilità dei pagamenti la partita viene, al momento, rinviata a data da destinarsi.
Quello sulla fatturazione elettronica è, dunque, un cantiere ancora aperto dove l’obiettivo dell’Esecutivo resta quello di “spingere”, seppur su opzione, artigiani, commercianti e professionisti alla trasmissione delle fatture elettronicheeall’inviogiornalierodeicorrispettivi. Che tradotto nel gergo comune vuol dire addio alla carta e passare direttamente alla scontrino digitale o alla ricevuta digitale.
Il passaggio alla fattura elettronica, già ribattezzata “e-fattura”, arriverà gradualmente non prima che la stessa Sogei riesca, in primis, ad aggiudicarsi la gara di appalto, e poi ad adeguare le strutture tecnologiche per gestire in tempo reale milioni e milioni di dati. La dead line ora sembrerebbe essere stata spostata al 1° gennaio 2018 , ma potrebbe tornare a quella inizialmente ipotizzata al 1° gennaio 2017.
La fatturazione elettronica per l’amministrazione finanziaria, dunque, rappresenta soprattutto una semplificazione degli adempimenti, a partire dalla cancellazione di obblighi fiscali come lo “spesometro”, le comunicazioni black list e le “dichiarazioni di intento”. Al momento però, la fatturazione elettronica non potrà essere obbligatoria, in quanto vietata dalla direttiva comunitaria sull’Iva. A meno di non incassare per il 2017/2018 dalla stessa Ue un’apposita deroga, lo schema di decreto su cui sta lavorando il Governo prevede la scelta dell’invio dei dati tra due strade differenti, comunque telematiche. La primaèlatrasmissionesolodialcunidatidellafatturaattraversoitracciati attualmente in uso per la fatturazione elettronica nei confronti della Pa. Per non creare nuovi costi amministrativiomaggioriadempimentisistarebbeipotizzandodidemandare a un futuro provvedimento i tempi e le modalità di trasmissione di queste informazioni che potrebbero non essere mensili o trimestrali a seconda della posizione Iva del contribuente. Questi tempi e obblighi potrebbero essere concordati con le stesse associazioni di categoria. L’altra via per le comunicazioni è quella della fattura elettronica: fornitore e cliente potranno scambiarsi la fattura attraversolapiattaformacreataperla fatturazione elettronica con la Pa, ovvero il Sistema di interscambio (Sdi). Inquestomodoidatisaranno acquisiti automaticamente dal Fisco con una digitalizzazione a tutto tondo dell’adempimento.
NelpianodelGovernoverrebbe previsto un supporto dell’amministrazione ai contribuenti che si potrebbe concretizzare con la forniture gratuita di procedure informatiche. Inoltre i contribuenti potranno consultare in tempo reale, o quasi, i dati del cassetto fiscale. Il regime “premiale” per chi passerà alla e-fattura dovrebbe prevedere anche minori controlli e una corsia preferenziale sui rimborsi Iva con la cancellazione del visto di conformità o delle garanzie per i rimborsi superiori ai 15mila euro.
Dal canto suo il Fisco sul fronte della lotta all’evasione potrà potenziare i controlli contro le frodi Iva. Conidatidisponibiliintemporeale potrà “mirare” gli incroci dei dati già in suo possesso come quelli delle dichiarazioni Iva, gli F24, i bonifici bancari e quelle contenute nell’anagrafe dei rapporti finanziari.
AcompletareilpianodelGoverno sarà l’arrivo, sempre per il 2018/2017, dello scontrino digitale. Che sarà esteso anche ai distributori automatici. Commercianti e chiunque effettua prestazioni di servizio sarà obbligato a inviare giornalmente nel cassetto fiscale tutti i dati dei corrispettivi. Questi viaggeranno sui registratori di cassa, adeguatamente aggiornati o di nuova generazione, ma anche su strumenti mobili come smartphone e tablet. Per chi emette solo ricevute fiscali i corrispettivi viaggeranno su Pos potenziati. Il Governoèprontoafarsicaricodeicostidi ammodernamento o di acquisto dei registratori (ce ne sono 1 milionesull’interoterritorio) assicurandouncreditod’impostachespetterà una sola volta a prescindere dal numero di apparecchi adattati o acquistati ex novo.
Con lo scontrino digitale saranno cancellati tutti gli obblighi di registrazione e la stessa valenza fiscaledelloscontrino.Uncambiodi “verso” a 180 gradi con un tutoraggio per le partite Iva e l’addio, nella lotta all’evasione, ai blitz di Cortina e Portofino.
Il Sole 24 Ore – 18 febbraio 2015